“Restano urgenti le esigenze umanitarie delle persone in fuga dalle aree colpite dalle inondazioni in Pakistan”: lo ha detto il portavoce dell’Unhcr, Babar Baloch durante il briefing alla stampa tenutosi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. L’Agenzia Onu per i rifugiati continua ad assicurare supporto alle attività di soccorso implementate dal governo nelle aree colpite dalle inondazioni in Pakistan ma la situazione resta drammatica. Autorità e agenzie umanitarie sono impegnate senza sosta per prestare assistenza alla popolazione colpita, mentre le persone in fuga sono ormai quasi 8 milioni. L’Unhcr continua a coordinare le operazioni di logistica nell’ambito del piano volto a trasferire oltre 1,2 milioni di aiuti alle autorità locali per fornire assistenza nelle aree più colpite dalle inondazioni. Ad oggi, sono stati consegnati alle autorità oltre 1 milione di prodotti salvavita affinché ne assicurino la distribuzione. Inoltre, tutti e 22 i ponti aerei previsti dall’Unhcr per il trasporto di beni di prima necessità sono arrivati in Pakistan. Secondo le stime più recenti, sono circa 7,6 milioni le persone costrette fuggire dalle inondazioni, di cui quasi 600.000 accolte in centri di accoglienza di emergenza. “Molte aree del Paese, specialmente nella provincia meridionale di Sindh, sono ancora allagate – ha raccontato Baloch –. In una fase in cui aumenta il timore per la possibile diffusione di malattie idrotrasmesse e per l’incolumità di donne e bambini, le autorità avvertono che, nelle aree più duramente colpite, potrebbero essere necessari fino a sei mesi prima che gli allagamenti si prosciughino. In tutto, sono 33 milioni le persone colpite dagli effetti delle inondazioni”. Il Pakistan accoglie circa 1,3 milioni di rifugiati afghani registrati, 800.000 dei quali si stima siano ospitati in oltre 45 distretti “colpiti da calamità” su 80 località interessate dagli allagamenti. Quattro dei distretti più duramente colpiti nelle province di Belucistan, Khyber Pakhtunkhwa e Sindh accolgono il numero maggiore di rifugiati. Secondo l’Autorità nazionale pakistana per la gestione delle catastrofi sono oltre 1.500 le persone che hanno perso la vita, tra cui 552 bambini. Da metà giugno più di 12.900 persone sono rimaste ferite, di cui più di 4.000 sono bambini. In tutto il Paese, oltre 2 milioni di case sono state distrutte o danneggiate.