La Commissione europea ha pubblicato oggi la sua relazione annuale sulle attività di difesa commerciale dell’Ue nel 2021, nella quale si conclude che “le misure commerciali” decise a livello comunitario “hanno direttamente tutelato 460mila posti di lavoro nell’Unione nel 2021 in settori produttivi chiave quali l’alluminio, l’acciaio, la ceramica e le tecnologie verdi”. “Ciò dimostra l’efficacia delle misure adottate dall’Unione nel difendere i produttori Ue dalle pratiche commerciali sleali a livello internazionale”. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione, afferma: “È fondamentale difendere i produttori e i lavoratori europei dai danni inflitti da coloro che non rispettano le norme commerciali. Garantire un commercio equo è oggi più importante che mai, a fronte del difficile contesto globale e delle minacce incombenti sulla sicurezza degli approvvigionamenti. Non possiamo consentire che le importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni danneggino l’industria dell’Ue. È per questo motivo che l’applicazione e l’attuazione efficaci delle nostre misure di difesa commerciale rimangono una priorità assoluta per la Commissione europea”.
Nel comunicato diffuso a Bruxelles, si legge: “Combattendo le importazioni sleali di prodotti fondamentali” ad esempio “per le energie rinnovabili o le catene del valore digitali, come i componenti per torri eoliche o le fibre ottiche, le misure commerciali dell’Ue incoraggiano gli investimenti nei processi di fabbricazione moderna e nelle attività di ricerca e sviluppo, due componenti fondamentali affinché in tali settori in Europa possano essere mantenuti gli approvvigionamenti, la crescita, le entrate e la stabilità occupazionale”.