“I parroci sono preoccupati, ma la diocesi di Roma ha fatto molto per mettere da parte qualcosa”. Così fra’ Agnello Stoia, dal 2021 parroco della parrocchia di San Pietro, ha risposto alle domande dei giornalisti sul caro bollette, che colpisce anche le parrocchie romane. Intervenendo alla conferenza stampa, in sala stampa vaticana, di presentazione del “videomapping” sulla vita di Pietro che verrà proiettato sulla facciata della basilica, a partire dal 2 ottobre, fra’ Stoia ha messo l’accento sulla collaborazione tra la parrocchia di San Pietro e il Vicariato di Roma: “Uno degli aspetti belli di questa collaborazione – ha spiegato – è il fatto che il parroco di San Pietro partecipi alle riunioni dei Prefetti, che sono l’organo pastorale della vita della diocesi, in modo da poterci interscambiare. Nella diocesi di Roma si è fatto molto per mettere qualcosa da parte guardando al futuro, a qualche difficoltà che potesse sorgere. Gli oltre trecento parroci romani potranno essere sostenuti nei loro bisogni. Rendere accoglienti e ben illuminati gli ambienti è una preoccupazione anche dei parroci, gestire spazi così grandi non è facile. Anche noi partecipiamo a questo sostegno”. “Io sono parroco a San Pietro e mi trovo sotto un bellissimo tetto”, ha commentato fra’ Agnello: “La parrocchia è ospite nella basilica, e tutte le collaborazioni con la Fabbrica di San Pietro vanno anche a beneficio della parrocchia. Essere sobri, guardare alle risorse senza sprecare nulla questo, in puro stile francescano, è un segno molto bello non solo per la parrocchia, ma per tutte le persone che vengono a visitarci”.
E di un progetto legato alla sostenibilità, con l’obiettivo di arrivare all’efficientamento energetico, ha parlato il card. Mauro Gambetti, vicario del Papa per la Città del Vaticano: “L’obiettivo – ha spiegato – è l’ abbattimento fino allo zero delle emissioni di CO2”, attraverso una serie di attività collaterali legate al tema dell’energia. Tra gli esempi: “Dare ai flussi di pellegrini e a tutto il materiale in ingresso e in uscita un ordine che possa favorire il più possibile la trasformazione, il riuso; evitare gli sprechi, ottimizzare anche la mobilità, sviluppando una progettazione perché le persone che arrivano almeno a Roma siano messe in condizione di muoversi sprecando il meno possibile, ottimizzando le risorse, scegliendo i percorsi più utili. Abbiamo cominciato a stringere alcune collaborazioni, in un obiettivo di lungo periodo che va verso il 2030: abbiamo il Giubileo del 2033, è un’altra occasione che non possiamo sprecare”.