Una delegazione della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama) ha presentato ieri in Vaticano una prima proposta per l’istituzione del “rito amazzonico”. L’incontro è avvenuto al Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, alla presenza del prefetto del Dicastero, card. Arthur Roche, del segretario, mons. Vittorio Francesco Viola, e del sottosegretario, mons. Aurelio García Macías. A nome della Ceama erano presenti il suo presidente, il card. Pedro Barreto, arcivescovo di Huancayo (Perù), il suo segretario esecutivo, padre Alfredo Ferro, e mons. Eugenio Coter, vescovo del vicariato apostolico di Pando (Bolivia), in rappresentanza del Nucleo per il rito amazzonico.
Secondo padre Ferro, i rappresentanti del Ceama sono stati accolti in modo eccellente, sottolineando il buon clima presente durante l’incontro. Per la creazione di questo rito cattolico, sotto l’egida della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama), è stato creato un nucleo di 16 membri, eletti secondo diversi criteri di rappresentatività. Il nucleo è suddiviso in quattro sottocommissioni che corrispondo a quattro diversi ambiti: antropologico-sociologico e spirituale, storico-culturale, teologico-ecclesiologico e rituale-giuridico.
Ciò che si cerca attraverso questo nucleo è “studiare le ‘tradizioni, usi e costumi’ dei popoli della regione amazzonica, nonché le possibilità, le condizioni e le implicazioni di un rito amazzonico, in vista dell’elaborazione di una proposta che porti le Chiese locali a vivere e celebrare la loro fede, secondo le loro espressioni originarie”. Il nucleo ha svolto in questi mesi incontri di studio sui riti nella Chiesa e sulla realtà socio-culturale-religiosa dell’Amazzonia, cercando di individuare matrici di fondo comuni. In questo tempo sono state individuate alcune sfide, a partire dall’esigenza di inculturazione nell’interculturalità, con la suddivisione dei compiti di ciascuna sottocommissione e la costituzione di un gruppo di sintesi e redazione.