Sono sette i punti individuati da Transparency Italia – associazione impegnata da decenni nel promuove attivamente il contrasto alla corruzione – e che sottopone alla politica perché possano essere trasformate in concrete azioni di governo per migliorare la trasparenza e l’integrità.
“Il Parlamento ed il Governo che si insedieranno – si legge nel manifesto programmatico di Transparency Italia – sono chiamati a svolgere compiti fondamentali per il rilancio dell’economia e dello sviluppo del Paese. L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) costituisce un’occasione unica e rende necessario mettere in atto politiche pubbliche adeguate ed adottare nuove regole dell’azione amministrativa. Si potrà così assicurare il celere svolgimento dei procedimenti, mantenendo al tempo stesso efficaci presidi e strumenti a tutela della trasparenza e dell’integrità pubblica”.
“Le proposte di Transparency Italia rappresentano un invito a continuare sulla strada già intrapresa e non una critica a quanto non è stato fatto”, ha dichiarato Iole Anna Savini, presidente del capitolo italiano dell’Associazione. “Purtroppo – ha aggiunto – il tema dell’integrità e della lotta alla corruzione trovano poco spazio nei programmi dei partiti politici e non vorremmo che le gravi criticità economiche e internazionali possano fare abbassare la guardia su questo tema ancora più essenziale oggi che flussi senza precedenti di miliardi di investimenti sono impiegati per il pubblico interesse”.
Le proposte di Transparency Italia alla politica sono: attuare efficacemente la disciplina europea sul whistleblowing; regolamentare le attività di lobbying ed affinare le regole sui conflitti di interesse; rafforzare i poteri dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac); razionalizzare il Decreto legislativo 231/2001 e legge 190/2012 sulla prevenzione della corruzione; rendere più efficace la disciplina sull’abuso di ufficio, sul traffico di influenze illecite e sulla corruzione tra privati; semplificare le regole dell’azione amministrativa e limitare la previsione di discipline derogatorie ed eccezioni alle regole; promuovere l’efficacia dell’azione delle Pubbliche amministrazioni attraverso la valorizzazione dei controlli e delle buone pratiche.