“Qui si tratta di recepire l’invito di Papa Francesco a intervenire nella società come fosse un ospedale da campo, metafora corretta se pensiamo alla guerra in Ucraina, che ricalca le tragedie di tanti altri conflitti, dalla seconda guerra mondiale che qui in Italia abbiamo vissuto così da vicino, fino alle 169 guerre che oggi affliggono il mondo”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Matteo Maria Zuppi, intervenendo nell’ambito del Consiglio nazionale del Masci, a Bologna. “Siamo circa 400 comunità – ha esordito il presidente, Massimiliano Costa – che mettono a disposizione della Chiesa e della società il loro triplice desiderio di dare pienezza alla propria esistenza, impegnandosi nel servizio e nell’educazione degli adulti. Vogliamo essere presenti nelle diocesi per dare una mano dove serve, secondo responsabilità personale e cura del prossimo”. Quindi, l’intervento del card. Zuppi, si è focalizzato sui giovani, con un pensiero “alla loro voglia di essere utili ma anche al loro bisogno di aiuto”. “Oggi a volte l’unica occasione di avere assistenza spirituale per i giovani è proprio attraverso i sacerdoti che li affiancano, che sono sempre troppo pochi. Perché per fare l’assistente spirituale ci vuole apertura mentale e costanza! Pensate, come servizio, anche a impegnarvi come assistenti spirituali per gli scout più giovani”. Guardando alla “pedagogia scout”, il presidente della Cei ha osservato che “trae la sua forza dal focus verso l’Altro, il più piccolo, il più debole”. “E la stessa formula, fatta propria anche dall’adulto scout del Masci, è preziosa perché potrebbe convogliare gli sforzi di chi si è allontanato da anni sia dalla Chiesa che dalla società”. Sulla politica, infine, il cardinale ha detto: “Sì alla passione e all’impegno, no alla caccia dei voti fine a se stessa”.