“Il Servizio sanitario nazionale richiede una ristrutturazione. Occorre pensare a un sistema che ponga al centro della riflessione il cittadino e i suoi bisogni in una società che tende a invecchiare e che, di conseguenza, fa crescere la domanda di prestazioni”. Lo dichiara Stefano Cuzzilla, presidente Cida (Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità) che, con le sue Federazioni Cimo-Fesmed (medici Ssn) e Terzo settore (sanità religiosa), lancia un appello alle forze politiche affinché “il futuro Governo punti sulla centralità della sanità in ottica di tutela del cittadino e crescita del Paese”. “La pandemia ha messo a nudo la fragilità del nostro sistema sanitario, facendo emergere tutte quelle criticità di cui troppo spesso si è discusso senza mai trovare una soluzione idonea”, osserva Cuzzilla evidenziando, alla luce della crescente domanda di assistenza, “i limiti, anche di sostenibilità economica, del Ssn, e la conseguente necessità di rendere maggiormente sinergico il rapporto tra sanità pubblica e privata”. La sanità, conclude,” deve occupare un ruolo fondamentale nel dibattito politico, avendo sempre presente la necessità di rendere davvero equo, accessibile e universale il diritto alla cura”.
“Il prossimo governo – dichiara Guido Quici, presidente Federazione Cimo-Fesmed e vicepresidente Cida – dovrà intervenire con decisione per rimettere in sesto un Servizio sanitario nazionale compromesso da dieci anni di tagli irrazionali, a cui la pandemia ha inferto il colpo finale”. Tra il 2010 ed il 2020 “in Italia sono stati chiusi 111 ospedali e 113 Pronto soccorso, sono stati tagliati 37 mila posti letto e persi oltre 29 mila professionisti”. Senza un cambio di passo, conclude, il Ssn “è destinato al fallimento”.
“Nel dopo pandemia sono ancora più evidenti le debolezze del nostro Ssn e la necessità di ripensare al ruolo della sanità religiosa no profit convenzionata, da valorizzare come componente essenziale del Servizio sanitario nazionale” dichiara Michele Gallina, presidente della Federazione 3° Settore Cida “In considerazione dei tagli sconsiderati in sanità, come anche messo in evidenza efficacemente dal collega della Cimo, chiediamo una maggiore attenzione e considerazione da parte degli organi di Governo ed un aumento significativo delle risorse economiche da allocare anche alla sanità privata accreditata, oltre ovviamente al servizio pubblico”.