“La scuola in questo periodo è una comunità che riapre i battenti, una campanella che, oltre a suonare esternamente, risuona intimamente: un vociare interiore continuo e incontrollabile, come le fila che si creano all’entrata. Grazie a questa forte sensazione si sceglie di entrare in classe, succeda quello che deve succedere, come capita quando si è certi di avere un’interrogazione ma non di essere pronti. Per questo vi dico volentieri, con un grande incoraggiamento: buon anno scolastico! E vi invito a recuperare l’unico coraggio necessario: quello di vivere la scuola pienamente, perché non basta il coraggio di andarci”. Lo ha scritto mons. Antonello Mura, vescovo di Nuoro e Lanusei, nel messaggio indirizzato agli studenti in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.
“Anche voi – ha osservato il presule – siete d’accordo nel dire che una scuola sempre chiusa renderebbe tutti più tristi, più poveri”. “Anzi, c’è un altro paradosso: il valore della scuola – ha spiegato mons. Mura – si misura proprio nel momento in cui ci manca, o quando ci viene tolta, come è accaduto per cause di forza maggiore nel tempo della pandemia più acuta. Proprio la sua assenza ci fa pensare quanto sia importante la sua presenza”.
“Non vi manchi l’audacia di chi sa affrontare lo studio non come una competizione con gli altri, ma soprattutto sceglie di averla con se stesso”, l’esortazione del vescovo, secondo cui “accettare questa sfida significa mettersi alla prova. E, come capita nella vita quotidiana, permettere a se stessi di far emergere contemporaneamente tutte le proprie caratteristiche, che certo non si trovano scritte sui libri, ma piuttosto nel cuore e nella vita di ognuno”.
Mons. Mura augura agli studenti “una grande passione per la conoscenza. E non parlo (solo) – ancora una volta – dei libri, ma di passione per le persone: per le loro storie (vicine e lontane); passione per le esperienze di ricerca del sapere, che fanno un gran bene all’umanità; passione per la verità e la giustizia, di singoli e dei popoli, e passione per il futuro; ma anche passione nel coltivare attese e speranze, scoprendo tra l’altro quanto sia importante nella vita avere una visione di fede (che non toglie nulla alle altre)”. “Tutte queste passioni eviteranno di farvi imbrogliare dalla realtà e anche dalle… persone”, conclude il vescovo chiedendo agli studenti di “non smettete di far suonare la vostra campanella interiore”.