“La riforma della Curia Romana che stiamo portando avanti, e che ha trovato espressione nella Praedicate Evangelium, ci sta mettendo di fronte a una serie di cambiamenti necessari. Tra essi quello che concerne la Fondazione Populorum Progressio, che compie 30 anni e ha servito la causa dei poveri nel Continente, secondo il volere di San Paolo VI, confermato da San Giovanni Paolo II”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Populorum progressio”, che con un rescritto in vigore da oggi viene soppressa e sostituita dal Fondo “Populorum progressio”. “In questo contesto si rende necessario promuovere un maggior legame con le Chiese locali, al fine di rendere più efficaci i programmi di sviluppo integrale nelle comunità indigene e afro-discendenti più trascurate, immerse nella miseria e nell’abbattimento”, ha spiegato Francesco, secondo il quale “i poveri non devono essere visti come destinatari di un’opera di beneficenza”, ma “devono essere parte attiva del discernimento dei bisogni più urgenti”.