Papa in Kazakhstan: incontro vescovi, “la fede non è una bella mostra di cose del passato”. No a “indietrismo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Nel cammino spirituale ed ecclesiale non dobbiamo smarrire il ricordo di quanti ci hanno annunciato la fede”. Lo ha ribadito il Papa, nell’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali, presso la cattedrale Madre di Dio del Perpetuo Soccorso di Nur-Sultan. “Se oggi in questo vasto Paese, multiculturale e multireligioso, possiamo vedere comunità cristiane vivaci e un senso religioso che attraversa la vita della popolazione, è soprattutto grazie alla ricca storia che vi ha preceduto”, l’omaggio di Francesco: “Penso alla diffusione del cristianesimo nell’Asia centrale, avvenuta già nei primissimi secoli, a tanti evangelizzatori e missionari che si sono spesi per diffondere la luce del Vangelo, fondando comunità, santuari, monasteri e luoghi di culto. C’è dunque un’eredità cristiana, ecumenica, che va onorata e custodita, una trasmissione della fede che ha visto protagoniste anche tante persone semplici, tanti nonni e nonne, padri e madri”. “Non si tratta di guardare indietro con nostalgia, restando bloccati sulle cose del passato e lasciandoci paralizzare nell’immobilismo”, ha precisato tuttavia il Papa:” questa è la tentazione dell’indietrismo. Lo sguardo cristiano, quando si volge per fare memoria, vuole aprirci allo stupore dinanzi al mistero di Dio, per riempire il nostro cuore di lode e di gratitudine per quanto il Signore ha compiuto. Un cuore grato, che trabocca di lode, non nutre rimpianti, accoglie invece l’oggi che vive come grazia. E vuole mettersi in cammino, andare avanti, comunicare Gesù, come le donne e i discepoli di Emmaus nel giorno di Pasqua!”.  “Se perdiamo la memoria viva, allora la fede, le devozioni e le attività pastorali rischiano di affievolirsi, di essere come dei fuochi di paglia, che bruciano subito ma si spengono presto”, il monito dii Francesco: “Quando smarriamo la memoria, si esaurisce la gioia. Viene meno anche la riconoscenza a Dio e ai fratelli, perché si cade nella tentazione di pensare che tutto dipenda da noi”. “La fede non è una bella mostra di cose del passato, ma un evento sempre attuale, l’incontro con Cristo che accade qui e ora nella vita!”, ha sottolineato il Papa: “Perciò non si comunica solo con la ripetizione delle cose di sempre, ma trasmettendo la novità del Vangelo. Così la fede rimane viva e ha futuro”.

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