Papa in Kazakhstan: incontro vescovi, “essere una Chiesa piccola è una grazia”

(Foto Vatican Media/SIR)

“C’è una grazia nascosta nell’essere una Chiesa piccola, un piccolo gregge; invece che esibire le nostre forze, i nostri numeri, le nostre strutture e ogni altra forma di rilevanza umana, ci lasciamo guidare dal Signore e ci poniamo con umiltà accanto alle persone”. Ne è convinto il Papa, che incontrando i vescovi, il clero e gli operatori pastorali nella cattedrale di Nur-Sultan ha ricordato che “il Vangelo dice che essere piccoli, poveri in spirito, è una beatitudine, la prima beatitudine, perché la piccolezza ci consegna umilmente alla potenza di Dio e ci porta a non fondare l’agire ecclesiale sulle nostre capacità. Questa è una grazia! Ricchi di niente e poveri di tutto, camminiamo con semplicità, vicini alle sorelle e ai fratelli del nostro popolo, portando nelle situazioni della vita la gioia del Vangelo. Come lievito nella pasta e come il più piccolo dei semi gettato nella terra, abitiamo le vicende liete e tristi della società in cui viviamo, per servirla dal di dentro”. “Essere piccoli ci ricorda che non siamo autosufficienti”, ha proseguito Francesco: “che abbiamo bisogno di Dio, ma anche degli altri, di tutti gli altri: delle sorelle e dei fratelli di altre confessioni, di chi confessa credo religiosi diversi dal nostro, di tutti gli uomini e le donne animati da buona volontà. Ci accorgiamo, in spirito di umiltà, che solo insieme, nel dialogo e nell’accoglienza reciproca, possiamo davvero realizzare qualcosa di buono per tutti”. “È il compito peculiare della Chiesa in questo Paese”, il ritratto del Papa: “non essere un gruppo che si trascina nelle cose di sempre o si chiude nel suo guscio perché si sente piccolo, ma una comunità aperta al futuro di Dio, accesa dal fuoco dello Spirito: viva, speranzosa, disponibile alle sue novità e ai segni dei tempi, animata dalla logica evangelica del seme che porta frutto nell’amore umile e fecondo. In questo modo, la promessa di vita e di benedizione, che Dio Padre riversa su di noi per mezzo di Gesù, si fa strada non solo per noi, ma si realizza anche per gli altri. E si realizza ogni volta che viviamo la fraternità tra di noi, che ci facciamo carico dei poveri e di chi è ferito dalla vita, ogni volta che nei rapporti umani e sociali testimoniamo la giustizia e la verità, dicendo ‘no’ alla corruzione e alla falsità”.

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