Per la prima volta ci sarà anche un ciclista di Athletica Vaticana-Vatican Cycling, domenica 25 settembre, al via della prova su strada élite dei Campionati del mondo di ciclismo a Wallongong in Australia. Sarà Rien John Schuuruis, 40 anni, a pedalare per testimoniare i valori di fraternità e inclusione che sono propri del ciclismo e che hanno convinto l’Associazione polisportiva ufficiale vaticana a scendere in strada.
La partecipazione di Rien Schuuruis è una “prima volta” di portata storica per la squadra ufficiale vaticana. Nello stile di Athletica Vaticana, la piccola rappresentativa che sarà a Wallongong per i Campionati del mondo vivrà un’esperienza concreta di fraternità e solidarietà insieme a Caritas Australia, condividendo il programma con gli aborigeni e un’iniziativa sportiva con i bambini. Ad accogliere la delegazione vaticana saranno l’arcivescovo di Sydney Anthony Colin Fisher, e il vescovo di Wollongong, Brian Mascord.
Athletica Vaticana-Vatican Cycling è membro ufficiale (numero 200) dell’Unione ciclistica internazionale (Uci), oltre ad essere membro ufficiale della International Padel Federation e della World Taekwondo , mentre è in via in via di definizione l’iter per divenire membro ufficiale anche di World Athletics. Nel richiamare le parole del Papa sul valore del ciclismo come modello di altruismo e generosità: “Durante le gare tutta la squadra lavora unita (…) e quando un compagno attraversa un momento di difficoltà, sono i suoi compagni di squadra a sostenerlo e ad accompagnarlo”, l’associazione sportiva ricorda il fortissimo legame del mondo del ciclismo con la fede e la testimonianza al riguardo di Gino Bartali , del quale è in corso la causa di canonizzazione, e che è un po’ il “capitano” di Vatican Cycling.
“Rappresentare Athletica Vaticana ai Campionati del mondo su strada dell’Uci in Australia è per me un onore incredibile”, dichiara Schuuruis. “Lo sport – prosegue – ha il potere di spingere ciascuno di noi a dare il meglio di sé, sposando la generosità, il sacrificio e l’umiltà. Noi di Athletica Vaticana non vediamo l’ora di portare questi valori ai Campionati del mondo e di incoraggiare tutti gli atleti a essere ambasciatori dello sport come veicolo di inclusione e fratellanza”.