“Le spese militari sono iniziate ad aumentare già negli anni ’90 poi nel 2022 è precipitato tutto. Se aumentano spese militari e produzione di armamenti prima o poi si arriva ad una situazione esplosiva”. Lo dice in una intervista al Sir è Maurizio Simoncelli, commentando l’invito lanciato da Papa Francesco durante il viaggio in Kazakhstan di favorire il dialogo, il negoziato e l’istruzione, anziché gli investimenti in armamenti. Simoncelli lancia anche l’allarme sulle sperimentazioni in atto per l’uso dell’intelligenza artificiale per produrre dei robot killer, con imponenti finanziamenti in tutto il mondo. La presenza di “armi autonome” potrebbe favorire ulteriori guerre. Papa Francesco, osserva lo studioso, “purtroppo è l’unico che fa discorsi di pace. Al contrario in questi giorni stiamo sentendo canti di vittoria per offensive e controffensive. Purtroppo quando si scatena una guerra non c’è spazio per la razionalità e proposte di pace e dialogo”. Il suo è “un appello molto importante perché fatto in una sessione internazionale in cui sono presenti tutte le religioni, per chiedere l’intervento dei credenti su un tema così importante. Che non riguarda solo la guerra in Ucraina perché ci sono decine e decine di situazioni di conflitto e crisi ovunque ma sono dimenticate”. “Ci sono tante situazioni nel mondo – prosegue Simoncelli – per cui di fronte ad un appello del genere ci si aspetterebbe una risposta coerente, non solo dai parte dei leader religiosi ma anche dei leader politici, che stanno finanziando sempre di più il riarmo e le intenzioni sono sempre più preoccupanti”. Papa Francesco, continua, “si è molto sbilanciato su questo tema, ha parlato di immoralità nella produzione di armamenti, ha detto che la guerra è un’assurdità. Ma come al solito i governanti non ascoltano e si muovono su una linea completamente diversa, come abbiamo visto con la decisione di aumentare al 2% i bilanci della difesa, invece della scuola e della sanità”. Purtroppo, conclude, “c’è un approccio ad appropriarsi delle risorse petrolifere, alimentari e minerarie del mondo con la logica di possesso, controllo e sfruttamento. L’industria delle armi è uno degli effetti. Siamo di fronte ad una logica di tipo predatoria analoga a quella dei conquistadores. Alcune popolazioni rimangono povere e sfruttate ed altre diventano sempre più ricche. Il conflitto nasce dall’accaparramento delle risorse, dal non volerle condividere e non voler trovare modalità di accordi che possano soddisfare tutte le parti”.