“Ogni giorno missili, razzi, bombe e colpi di artiglieria. La Russia continua a distruggere la nostra terra ma la minaccia più grande adesso che sta preoccupando tutto il mondo, sono le centrali nucleari che abbiamo in Ucraina”. Anche Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, si dice molto “preoccupato”. Parlando ieri sera ad un incontro online organizzato dalla Fiac (Forum internazionale di Azione Cattolica) dedicato alla preghiera per la fine del conflitto in Ucraina, Shevchuk ha puntato l’attenzione soprattutto alla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia che “è caduta sotto l’occupazione russa e rappresenta una grande minaccia che può scoppiare in ogni momento”. Da qui la denuncia: “L’Esercito russo ha convertito questa centrale elettrica nucleare in un magazzino di armi e in camera di torture. Tante volte si è parlato di un urgente bisogno di demilitarizzazione di questa centrale ma non è successo nulla. Anzi, la Russia ha dichiarato di essere pronta a colpite anche le altre centrali nucleari presenti in Ucraina. Ma se questo avviene, l’Ucraina, terra conosciuta per il disastro di Chernobyl, sarà teatro di una catastrofe molto più grave. Se i missili russi distruggeranno queste centrali, l’Ucraina rischia di diventare un paese inabitabile, un deserto. Questo dimostra dove può arrivare la pazzia umana oggi”.