La maggioranza delle scuole dell’infanzia e degli asili nido della galassia partitaria potrebbe arrivare la chiusura nel giro di pochi mesi. È l’allarme lanciato oggi dalla Fism, la Federazione italiana scuole materne. “Non è una minaccia, ma è una reale possibilità se il Governo continuerà ad ignorare la richiesta di aiuto da parte delle novemila realtà educative associate alla Fism, frequentate nel nostro Paese da circa 500.000 bambini in età da zero a sei anni”, precisa alla vigilia del Consiglio dei ministri il presidente nazionale della Fism, Giampiero Redaelli. “Avevamo proposto un emendamento specifico in vista della conversione in Legge del decreto sostegni bis, ma siamo stati inascoltati. Ora le scuole non intendono più gravare sulle famiglie, sulle quali ricadrebbe l’inevitabile aumento dei costi riguardanti il rincaro delle bollette energetiche e gli aumenti provocati dall’inflazione”, continua Redaelli stupito che non vengano concesse alle scuole paritarie le misure offerte alle imprese. Il presidente nazionale Fism ribadisce che “se, come previsto dalla Costituzione e dalla Legge 62/2000, il sistema scolastico nazionale è fondato sulle scuole paritarie e statali, lo Stato non può ignorare la presenza di queste scuole, in particolare quelle che, svolgendo un servizio pubblico, garantiscono la scolarizzazione di oltre il 30% dei bambini 3-6 anni”.
In tutta Italia, in queste ore, le migliaia di scuole Fism sono state sollecitate a promuove e attivare iniziative per richiamare l’attenzione sul rischio concreto di chiusura. Molte, dal Nord al Sud , si sono già dichiarate pronte a dare per la prima volta un forte segnale che potrebbe bloccare i servizi appena ripartiti.