“Le religioni insieme, senza confusione ma in fratellanza, esprimono una globalizzazione spirituale che contrasta la frammentazione conflittuale della vita internazionale”. Lo scrive lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, in un editoriale che Famiglia Cristiana pubblica nel numero in edicola da domani, 15 settembre. Commentando il trentottesimo viaggio apostolico che porta Papa Francesco in Kazakhstan, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio osserva come “in un momento in cui la globalizzazione è messa a rischio dal clima di grave tensione, il mondo religioso è sfidato dai nazionalismi. Il cristianesimo ortodosso, per la crisi ucraina, si trova lacerato. Tuttavia, le religioni, con la loro tensione universalistica e nella loro diversità, ricordano il destino comune delle donne e degli uomini. Il dialogo tra loro e l’impegno per la pace appare la grande acquisizione avvenuta tra XXI secolo e il Novecento”.
“All’origine di questo processo di avvicinamento sta l’incontro tra leader religiosi convocato da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986”, puntualizza Riccardi. Quell’evento, “superando distanze secolari, mise i leader religiosi di fronte alla sfida della pace in un mondo allora segnato dalla guerra fredda. Papa Wojtyla sottolineò molto la svolta: ‘Nella storia dell’umanità è divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il grande bene della pace’”.
“In più di 35 anni – conclude Riccardi – questo processo è continuato, anche per l’impulso di papa Bergoglio. Tuttavia oggi le comunità religiose sono sfidate dai nazionalismi e dai bellicismi, che reclamano da loro solidarietà e legittimazione. Invece la presenza del Papa agli incontri interreligiosi è un incoraggiamento a non lasciar cadere l’orizzonte universalistico e pacifico delle religioni”.