“Il sostegno alla democrazia costituisce la forma più adatta perché il potere si traduca in servizio a favore dell’intero popolo e non soltanto di pochi”. Ne è convinto il Papa, che nel suo primo discorso in Kazakhstan, da Nur-Sultan, ha citato il “processo di democratizzazione volto a rafforzare le competenze del Parlamento e delle Autorità locali e, più in generale, una maggiore distribuzione del potere” in atto nel Paese asiatico. “Si tratta di un tragitto meritorio e impegnativo, certamente non breve, che richiede di proseguire verso la meta senza volgersi indietro”, l’apprezzamento di Francesco, secondo il quale “la fiducia in chi governa aumenta quando le promesse non risultano strumentali, ma vengono effettivamente attuate”. “Ovunque occorre che la democrazia e la modernizzazione non siano relegati a proclami, ma confluiscano in un concreto servizio al popolo”, l’appello del Papa: “una buona politica fatta di ascolto della gente e di risposte ai suoi legittimi bisogni, di costante coinvolgimento della società civile e delle organizzazioni non governative e umanitarie, di particolare attenzione nei riguardi dei lavoratori, dei giovani e delle fasce più deboli. E anche – ogni Paese al mondo ne ha bisogno – di misure di contrasto alla corruzione”.