“Unicità, universalità e volontarietà”: questo l’appello lanciato oggi alle forze politiche da Laura Milani, presidente della Cnesc, Conferenza nazionale enti servizio civile. Milani ribadisce gli elementi imprescindibili del servizio civile e presenta alcune richieste: “rendere davvero universale il servizio civile, garantendo l’esperienza ad almeno 100.000 giovani l’anno, senza reintrodurre obblighi contradditori con la natura libera della partecipazione civica; sottolineare la cornice valoriale del servizio civile universale, che è finalizzato alla difesa civile, non armata e nonviolenta della Patria. Al suo interno innestare quelle proposte, innovazioni e sperimentazioni che nascono per rispondere alle sfide del tempo presente; dire no a un’esperienza al ribasso. È necessario fare una proposta alta e significativa anche in termini di tempo, che renda i giovani – assieme agli enti e alle istituzioni – protagonisti attivi di esperienze di solidarietà che nascono a partire dall’assunzione di un impegno personale e di una corresponsabilità”. “Solo mantenendo salda questa direzione il servizio civile può diventare per i giovani anche un’opportunità per acquisire competenze di cittadinanza, un bagaglio importante per le future scelte di vita, lavorative o di altro tipo – sottolinea Milani -. Il servizio civile è un istituto articolato, dinamico, chiamato spesso a reinventarsi, come avvenuto durante la pandemia, per rispondere alle nuove sfide che si presentano. È importante che in tale processo siano sempre coinvolti, assieme alle istituzioni, degli enti del Terzo settore, affinché contribuiscano all’attuazione del servizio civile a partire dai documenti programmatici”. La Cnesc chiede inoltre di “dare continuità alla sperimentazione dei Corpi civili di pace, quale strumento specifico e insostituibile di prevenzione dei conflitti armati e della violenza e in azioni di protezione e di abbassamento della tensione alternative all’intervento armato”.