Ritorno in classe: mons. Cornacchia (Molfetta) agli studenti, “sii costante come un viandante, appassionato come un esploratore, sollecito come un compagno di strada”

“Sii costante come un viandante, appassionato come un esploratore, sollecito come un compagno di strada”. Sono i tre atteggiamenti che mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, suggerisce di vivere nel messaggio inviato agli studenti per l’inizio dell’anno scolastico.
“Come in ogni partenza, iniziano a farsi spazio le aspettative e i desideri, il gusto di intessere nuove amicizie, la sfida di confrontarti con te stesso affrontando i tuoi limiti, la curiosità di visitare ‘luoghi’ inesplorati e affascinanti”, scrive il vescovo, augurando di “vivere appieno questo cammino lungo nove mesi, che a tratti potrà sembrarti faticoso e noioso, ma ti assicuro sarà sicuramente accattivante e costruttivo. Non scoraggiarti – l’esortazione di mons. Cornacchia – se avrai bisogno di fermarti e di ricalcolare il tuo percorso, non perdere la speranza quando ti sentirai stanco e triste, non smarrirti se percepirai la solitudine”. “Sii costante come un viandante”, la prima indicazione del vescovo: “Nel tuo zaino, posiziona idealmente più vicino a te gli oggetti più pesanti, i tuoi limiti, le tue ansie e le tue preoccupazioni più grandi, perché se le conosci e le custodisci bene, sarai pronto a gestirle. Tieni sempre a portata di mano un impermeabile che mi piace paragonare ai tuoi sogni, perché saranno loro a proteggerti nei momenti di difficoltà, ti faranno sentire più al sicuro e meno perso, non ti permetteranno di arrenderti davanti alle tempeste”. Inoltre “posiziona nelle tasche laterali la borraccia e un paio di bastoncini da trekking: la borraccia è la presenza del Signore a cui puoi sempre attingere per dissetarti”, “mentre i bastoncini da trekking sono le tue sicurezze, i tuoi punti di riferimento, i tuoi genitori e i tuoi insegnanti, che non ti lasciano mai solo e ti sostengono ad ogni passo”. La seconda indicazione è quella di essere “appassionato come un esploratore che spalanca i sensi alla scoperta della meraviglia, che non si limita a guardare il panorama, ma che scruta i minimi particolari che la natura gli offre”. “Apriti allo stupore per ciò che incontrerai e conoscerai, alla fiducia in ciò che sei e alla passione per tutto quello che vivrai e amerai”, l’invito di mons. Cornacchia che chiede poi ad ognuno di essere “sollecito come un compagno di strada. Non sei e non sarai mai solo! Ricordalo sempre”. “Vivi quest’anno da protagonista!”, l’esortazione conclusiva del vescovo.

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