“Auguro a tutti voi, carissimi ragazzi e giovani, a tutto il corpo docente e a quanti operano nel mondo della scuola, di ripartire con rinnovato entusiasmo. Applicarsi allo studio e approfondire nella ricerca seria è cosa lodevole e necessaria perché ogni ragazzo realizzi il sogno che oggi lo affascina e i talenti di cui è graziato; crescere in umanità è più difficile ma diventa fondamentale per costruirsi uomini e donne di domani. Ecco perché la scuola sarà sempre chiamata ad assolvere a due funzioni primarie e ineludibili: in-segnare, e cioè, lasciare, intridere segni, ed e-ducare, condurre fuori far affiorare i talenti del giovane. È in questa prospettiva che gli insegnanti, ogni insegnante, diventa prezioso e insostituibile agli occhi di ogni alunno”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, nel messaggio diffuso in occasione dell’inizio dell’anno scolastico 2022-23.
“Alla base di ogni sfida educativa – sottolinea l’arcivescovo – sono necessarie le relazioni capaci di abbattere i muri generazionali e camminare insieme. E questo vale non solo nella realtà educativa della scuola, indispensabile e fondamentale per la crescita umana, culturale e spirituale, ma in tutte le realtà nelle quali ci muoviamo”. “La pandemia, la guerra, la crisi energetica e tante altre situazioni di sofferenza, stanno mettendo a dura prova la nostra identità di uomini”, osserva mons. Caiazzo. Rivolgendosi agli studenti, l’arcivescovo evidenzia che “spesso vi vedo e sento sfiduciati verso le istituzioni: Chiesa, politica, sanità, scuola”. “Non posso darvi torno. Avete ragione da vendere!”, riconosce mons. Caiazzo che, però, ammonisce: “Aver ragione non vuol dire ‘solo’ puntare il dito, è necessario rendersi co-responsabili del cambiamento auspicato. L’inizio di un nuovo anno scolastico deve rappresentare l’inizio di un nuovo modo di pensare, ragionare, scegliere, senza sfuggire l’impegno e le responsabilità personali”. “Il mondo della scuola – spiega – viene in nostro soccorso per aiutare a crescere non solo nella conoscenza di nozioni, ma nei rapporti umani e nell’impegno di quel bene comune che sa dire no ad ogni forma di ingiustizia, discriminazione, e difendere la dignità della persona superando la logica della sistemazione ad ogni costo, del posto da occupare anche usurpando, della prepotenza, della violenza. Tutte cancrene che alimentano il male e che vogliono distruggere la convivenza di culture diverse, sociale, civile, morale, spirituale”. L’arcivescovo ricorda poi che dal 22 al 25 settembre si terrà a Matera il XXVII Congresso eucaristico nazionale: “Da Matera – afferma mons. Caiazzo – vogliamo dire che c’è bisogno di una conversione culturale. Perché questo avvenga è necessario che ci sia un cambiamento di mentalità capace di perseguire in modo speciale la sussidiarietà”.