Oggi, 12 settembre, per la gran parte degli oltre 7 milioni di studenti in Italia suona la campanella di inizio di un nuovo anno scolastico. Una campanella che non squillerà per i 244 milioni di bambini in tutto il mondo, un sesto della popolazione totale in età scolare, che già prima della pandemia non avevano l’accesso all’istruzione. Numero in crescita già lo scorso anno di almeno altri 10-16 milioni; una conseguenza diretta della crisi economica di molti Paesi provocata dal Covid-19. Molti di loro sono stati costretti a lavorare o a a matrimoni precoci. In società pervase dalle disuguaglianze sempre più profonde la scuola è una sorta di termometro sociale rispetto allo stato di salute di un Paese, sono proprio le istituzioni scolastiche e la scolarizzazione che per prime sono colpite nelle situazioni di crisi. È quanto accade in due dei Paesi interessati dalla Campagna “La pace va oltre. Sostieni la speranza” di Caritas italiana e Focsiv: il Libano e la Siria.
Il Libano è schiacciato da un tracollo economico di proporzioni gigantesche che ha impoverito nel giro di pochi anni circa 4 milioni di persone, molte delle quali sono costrette a scegliere ogni giorno se dar da mangiare ai propri figli oppure mandarli a scuola. In un sistema educativo libanese che era già debole prima della pandemia e della grave crisi economica, quando solo il 52% dei bambini della scuola primaria aveva la certezza di frequentare anche la scuola secondaria, il Covid ha aggravato la situazione, in particolare per i minori rifugiati. In Siria la situazione continua a essere drammatica: 11 anni di una guerra senza fine, un popolo in diaspora all’interno e all’esterno del Paese, con oltre 14,6 milioni di persone che necessitano di aiuti umanitari. Quasi 2,5 milioni di bambini non hanno il diritto all’istruzione. Per sostenere la speranza e il futuro di migliaia di giovani https://www.insiemepergliultimi.it/dona-ora/