“Tornare al gusto del pane” significa “uscire dalla logica di guerre condotte con ogni tipo di armi. La peggiore delle quali è il ricatto all’umanità, soprattutto quella più povera e bisognosa, attraverso la privazione del grano e quindi del bene primario che è il pane. Oppure quella energetica che mette seriamente in crisi l’economia mondiale ma soprattutto le famiglie già duramente provate dalla pandemia”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, nell’omelia pronunciata durante la messa che ha presieduto in cattedrale e trasmessa su Rai Uno.
Il presule ha incentrato la sua riflessione a commento delle letture offerte dalla liturgia ricordando che a Matera “tra qualche giorno si svolgerà il XXVII Congresso eucaristico nazionale” sul tema “Torniamo al gusto del pane, per una Chiesa eucaristica sinodale”.
“Tornare al gusto del pane – ha sottolineato l’arcivescovo – significa sentire il sapore dell’amore di Dio donato nell’Eucaristia, Parola che si è fatta carne nel seno di Maria e a noi donata nel Figlio, Gesù. Quanti riceviamo Gesù, diventiamo figli nel Figlio, quindi fratelli che si sanno accogliere, perdonare, gioire e piangere insieme, condividendo ogni cosa, facendo festa. È la logica del dono”. “Tornare al gusto del pane significa, allora, ritrovare il volto del Padre misericordioso, del Dio amore che mette l’anello al dito del figlio ritrovato, i sandali ai piedi, i vestiti regali”, ha proseguito, evidenziando che “è il Dio di Gesù Cristo che ridona dignità a chi l’ha perduta, apre i mari della disperazione, calma le acque agitate, fa approdare a nuovi lidi”. Riferendosi alla pagina evangelica, l’arcivescovo ha rilevato che “attraverso le tre parabole della misericordia – la pecora perduta, la moneta smarrita e il padre misericordioso – Gesù ci mostra il vero volto di Dio, quello di chi non vuole perdere nessuno dei suoi figli”. “La sua forza – ha ammonito – si chiama amore, misericordia, perdono, nostalgia di casa e gusto della festa. È l’immagine più bella della missione della Chiesa che celebra l’Eucaristia, accogliendo tutti i figli che ritornano e non abbandonando quanti potrebbero allontanarsi”. “Alla Madonna della Bruna – ha concluso mons. Caiazzo – affidiamo il Congresso eucaristico nazionale: è Lei che continua ad indicarci il Figlio, Gesù, quale cibo di vita eterna. Con Maria desideriamo tornare al gusto del pane per una Chiesa eucaristica e sinodale”.