“Anche noi non sappiamo come fermare questa guerra ma apprezziamo il fatto che ci siete vicini e che non ci lasciate soli”. Con queste parole Ganna Remennikova, capo della amministrazione di una dei 4 distretti della città di Mykolaiv, ha accolto questa mattina al secondo piano dell’istituzione cittadina i volontari della carovana della pace arrivati ieri per portare tonnellate di aiuti umanitari. L’incontro ha sancito l’inaugurazione di un dissalatore che è stato costruito in città grazie ad una raccolta fondi sostenuta dalla Rete StopTheWarNow alla quale aderiscono 175 movimenti e associazioni italiani.
“Rappresentiamo – ha detto la vicesindaco – una istituzione che è molto impegnata nella distribuzione di aiuti, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione e questo lavoro lo possiamo solo grazie alle donazioni che ci arrivano. Non abbiamo parole per descrivere la nostra gratitudine”. Remennikova spiega ai volontari italiani quanto sia difficile la situazione a Mykolaiv non solo dal punto di vista militare ma anche sociale. Mentre sul fronte di Kherson si combatte, qui a Mykolaiv la vita si è fermata. Negozi, uffici, attività commerciali hanno chiuso. Il business si è spostato altrove. “Molti hanno bisogno di aiuto”, racconta la rappresentante comunale, “e il nostro principale obiettivo ora è riuscire a dare supporto alle persone cercando di garantire almeno i servizi sociali primari. È un modo per tenere alto il morale e dare forza alle persone necessaria per andare avanti”. Quello che preoccupa è l’arrivo dell’inverno. Il distretto sta già pensando di far evacuare le persone che vivono nei villaggi bombardati. Tra le criticità c’è anche l’assoluta mancanza di accesso ad acqua pulita e potabile. Fin dai primi giorni del conflitto, i russi hanno attaccato e distrutto la rete idrica locale e l’acqua che arriva nelle case è sporca e salata di mare. Oggi, 1 settembre, in Ucraina è il primo giorno di scuola. “Le lezioni – dice la vice sindaco – sono riprese in questa regione solo in modalità online. Molti edifici sono inagibili e il rischio per gli studenti è eccessivo. L’augurio che rivolgo ai nostri bambini è molto semplice: poter crescere senza bombardamenti”.
In questi giorni la tensione nella regione è altissima. A Mykolaiv arriva il rumore delle esplosioni dal fronte di Kherson dove le forze ucraine stanno combattendo per riprendersi la città. “Siamo consapevoli che possiamo o essere attaccati in modo massiccio e siamo consapevoli che la città può essere rasa al suolo da un momento all’altro”, dice la vice sindaco rispondendo ad una domanda. “Non sappiamo fino a quando possiamo resistere. Ma sappiamo che lo faremo”. Nel presentare la carovana della pace, Giampiero Cofano, coordinatore della rete StopTheWarNow, ha ricordato anche che un gruppo di volontari della comunità Papa Giovanni XXIII rimarrà a Mykolaiv per coordinare gli aiuti. “Siamo venuti qui per vivere con voi”, ha detto. “Ci sentiamo ospiti e vi diciamo grazie per averci accolti. Condividere la vostra vita è la nostra vita. Se bombardano, saremo con voi. Se piangete, piangeremo con voi. Se resistete, resistiamo con voi”.