Nelle aree ucraine attualmente occupate da Mosca, in particolare Kherson e Zaporizhia, negli oblast di Donetsk e Luhansk, possibili “pseudo-referendum” potrebbero tenersi in concomitanza con le elezioni regionali previste per l’11 settembre nella Federazione Russa. Sono le Ong internazionali ad attirare l’attenzione su questa possibilità, dice il Consiglio d’Europa che “esorta le autorità russe ad astenersi da tali piani”, dice oggi il presidente del Congresso dei poteri locali e regionali, Leendert Verbeek. “Significherebbe che il presidente Putin sta continuando la sua politica imperialista, che ha portato a una guerra in Europa che non si vedeva dal 1945 su questa scala”, dichiara in una nota. Il ricorso al “prezioso strumento democratico” che è il referendum, ma in modalità non conformi ai criteri definiti dallo stesso Congresso dei poteri locali, bensì con l’obiettivo di “intensificare ulteriormente” la politica aggressiva della Russia verso l’Ucraina rappresenta “un abuso di questo strumento e un nuovo tentativo di distruggere la democrazia e lo stato di diritto”. I risultati saranno considerati nulli, avvisa Verbeek.