Fondazione Soleterre ha da pochi giorni avviato i lavori di demolizione e riqualificazione di un ostello dismesso nel comune di Novoyarychiv (Oblast di Leopoli, Ovest dell’Ucraina) da convertire in una struttura di accoglienza per sfollati fuggiti dal Donbass e accolti in questi mesi dalla comunità locale. “Dall’inizio della guerra in Ucraina, il comune di Novoyarychiv ha dato rifugio a più di 2.000 sfollati interni, tra cui 580 bambini, provenienti dal Donbass e dalle regioni sotto attacco russo, e ha fornito loro alloggi temporanei in case e strutture scolastiche – ricorda Soleterre -. La comunità continua a fornire agli sfollati cibo e beni di prima necessità, ma mancano strutture adeguate per ospitare tutte le famiglie: in autunno, infatti, con la ripresa delle attività scolastiche, buona parte delle strutture attualmente preposte all’accoglienza, verrà meno”. Fondazione Soleterre, insieme al proprio partner ucraino Fondazione Zaporuka e con il contributo di Fondazione Rosa Pristina, ha deciso quindi “di farsi carico della ristrutturazione di un vecchio ostello fuori uso, che verrà allestito a misura di famiglia e da cui si ricaveranno 30 appartamenti autonomi con cucina e bagno da destinare a un totale di circa 100 persone, soprattutto bambini, che potranno beneficiare anche di spazi comuni all’aperto”.
“Da febbraio 2022, un terzo degli ucraini è stato costretto a lasciare la propria casa. Si tratta della più grande crisi di sfollamento umano al mondo. Uno studio in corso alla Kyiv School of Economics calcola che, ogni settimana, l’Ucraina subisce danni alle infrastrutture civili per circa 4,5 miliardi di dollari. Grazie a questo progetto vogliamo provare a ricostruire, oltre agli alloggi, la vita di 100 persone che torneranno ad avere una casa, restituendo loro dignità e un luogo in cui preservare la propria identità. Sono principalmente donne, bambini e anziani che hanno perso tutto e hanno dovuto lasciare le regioni dell’Est dell’Ucraina devastate dai combattimenti. Hanno perso la casa e tutti i loro beni e probabilmente non vi faranno mai ritorno”, spiega Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre.
“Il progetto di Soleterre – prosegue il suo presidente – mira a offrire agli sfollati un alloggio in una cornice sociale sicura e prevede anche il supporto economico e psicologico di cui hanno bisogno per far fronte alla devastazione emotiva e materiale che stanno sperimentando. È fondamentale ricreare un ambiente di vita consono soprattutto per i bambini, così da aumentare la loro capacità di riprendersi dal trauma della perdita. Spesso, nella distruzione delle loro case, hanno perso familiari e amici. La guerra, lo vedono ogni giorno i nostri psicologi in Ucraina, distrugge soprattutto i legami familiari e sociali e per quasi il 70% dei bambini significa fare i conti tutti i giorni con tristezza, paura, rabbia e preoccupazione. Una struttura d’accoglienza, dove la condivisione e il mutuo supporto sono cruciali, diventa un fattore protettivo da cui ripartire”.
In questo momento, conclude Rizzi, “stiamo raccogliendo fondi con urgenza per riuscire a inaugurare la struttura a inizio novembre, quando queste persone rimarranno senza una casa a temperature che non permetteranno di dormire all’aperto”.