“Ri-immaginare il nostro futuro insieme: un nuovo contratto sociale per l’educazione” è il tema al centro dei lavori del Consiglio nazionale (Cn) Fidae che si terrà a Napoli il 27 agosto, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, nella Sala Sisto V presso il complesso San Lorenzo Maggiore. La sessione pubblica del Cn della federazione vuole animare e stimolare il dibattito intorno al “ruolo della comunità civile (nello specifico territorio del Mezzogiorno) ed ecclesiale per un nuovo patto sociale sull’educazione”, tema che l’Unesco propone con il nuovo Rapporto.
La mattinata inizierà con il saluto della presidente nazionale Fidae, Virginia Kaladich, a cui si uniranno i saluti del custode del complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, p. Angelo Palumbo, e quelli di Giovanni De Pasquale, responsabile tecnico per la provincia di Napoli dell’Ordine dei Frati Minori. La sessione dei lavori inizierà con l’intervento del vescovo ausiliare di Napoli, mons. Gaetano Castello, a cui seguirà quello del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. Interverranno poi Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’Università della Cei, Luisa Fortini, assessore alla Scuola e alle Politiche sociali e giovanili della Regione Campania; Giuseppina Rita Jose Mangione, prima ricercatrice Indire e coordinatore scientifico del Nucleo territoriale Sud; Andrea Porcarelli, professore associato di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Padova; Antonio Tajani, europarlamentare, già presidente del Parlamento europeo. Modererà i lavori don Oronzo Marraffa, vice presidente della Federazione italiana settimanali cattolici.
“La scuola sta attraversando una fase molto delicata, perché la crisi pandemica prima e quella sociale poi hanno cancellato un vecchio modello ed è responsabilità di tutti quella di costruire un nuovo patto sociale sull’educazione che getti le fondamenta per il futuro del nostro Paese – ha detto la presidente nazionale della Fidae –. Per questo abbiamo la necessità di immaginare nuovamente la scuola, di basarla sull’ascolto, sulla relazione vera e profonda tra insegnanti e alunni ma anche tra corpo docenti e famiglie e tra dirigenti scolastici e istituzioni territoriali e nazionali perché solo se sapremo camminare insieme riusciremo a superare questo momento, uscendone migliori”.