Religiose: p. Fusarelli, “abbiamo fiducia, oggi che non pochi monasteri devono chiudere”

“Avere cura, vivere cioè con vigilanza e attenzione il dono ricevuto, lasciarlo crescere per il bene della Chiesa, pellegrina tra gli uomini. E’ questa una delle eredità lasciate da Santa Chiara nel suo testamento. Lo scrive padre Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, nella lettera inviata in occasione della esta della santa.  “Chiara è stata una donna libera, non ha avuto paura di affidarsi, di rimanere anche senza pane per sperimentare la provvidenza e la cura che il Signore aveva per lei e per le sue sorelle”, ricorda Fusarelli: “Riceviamo questa cura e per questo possiamo imparare a prenderci cura, anche della nostra vocazione. Questo vale anche per noi, vostri fratelli e voi ce lo ricordate. Chiara affida questa custodia alla Chiesa, a Francesco e ai suoi successori. Ella sa che da sola, le sorelle da sole, non possono custodire un dono così grande. E allo stesso modo noi, i vostri fratelli, non possiamo farcela da soli, perché abbiamo bisogno di un’appartenenza più grande che è quella alla Chiesa, popolo di Dio e anche alla nostra famiglia tutta intera. Nessuno si salva da solo, siamo interconnessi, come la Laudato sii di Papa Francesco ci ha detto chiaramente, e tutto questo prende il nome della custodia e della cura per il dono più prezioso che abbiamo, quello della nostra vocazione ed elezione”. “Oggi che non pochi monasteri devono chiudere le loro porte, spesso dopo secoli, abbiamo fiducia!”, l’invito della lettera: “Siamo affidati al Padre delle misericordie che resta fedele. Il dono della vocazione è vivo e anche tutto il bene profuso dalla comunità resterà dopo che essa non ci sarà più e vivrà con e in altre sorelle. Pensiamo ai monasteri che aprono e fioriscono in diversi Paesi del mondo: la nostra vocazione è viva! “

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa