Papa Francesco: ai giovani del Molise, “dire no a egoismo e egocentrismo”, come Carlo Acutis

(Foto Vatican Media/SIR)

“Dire no all’egoismo, all’egocentrismo, all’apparire più di quello che siamo”: questo significa seguire Gesù. Lo ha spiegato il Papa, ricevendo in udienza i giovani molisani che partecipano all’”Alpha camp”. “Essere sé stessi, non gonfiarsi, nemmeno abbattersi, riconoscersi per quello che si è, questa è la vera umiltà”, ha proseguito Francesco: “E di fronte al male che c’è in noi e intorno a noi, non scappare, non evadere dalla realtà, non chiudersi in sé stessi, ma prendere ciascuno la propria parte di responsabilità – Gesù dice la propria croce – e portarla, con amore, con gioia. Non da soli, no, non è possibile: sempre con Gesù, lui davanti e noi dietro. Questo ci dà pace, ci dà sicurezza: siamo con lui, che ci conosce e ci ama più di noi stessi, e vuole per ognuno di noi una pienezza originale, unica per ciascuno”. “Dio non vuole fotocopie, ma solo originali”, ha detto il Papa citando il beato Carlo Acutis: “Un ragazzo italiano, nato in Inghilterra e cresciuto a Milano, uno come voi, figlio di questo tempo, appassionato di computer, soprattutto innamorato di Gesù, dell’Eucaristia, che chiamava l’autostrada per il Cielo. La vita terrena di Carlo è stata breve, molto breve, ma è stata piena. È stata come una corsa, una rincorsa verso il Cielo. Ha preso la rincorsa dal giorno della sua prima Comunione, quando ha incontrato Gesù nel suo Corpo e Sangue”. “Sì, perché Gesù non è un’idea, o una regola morale, no, Gesù è una persona, un amico, un compagno di strada”, ha puntualizzato Francesco, salutando i ragazzi con questo augurio: “Che Gesù diventi il vostro grande amico, il vostro compagno di strada. Che Gesù vivo diventi la vostra vita! Ogni giorno e per sempre. Grazie di essere venuti! Buon campo e buon cammino!”.

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