Nel novembre del 2021, visitando l’orfanotrofio Fed, nella Repubblica Democratica del Congo, gli operatori di Aibi-Amici dei Bambini hanno verificato di persona la difficile situazione in cui versava l’Istituto. Il problema principale era il numero troppo elevato di ospiti, tra cui alcuni adulti, in uno spazio insufficiente. Ancora più difficile l’occupazione dei dormitori, con 176 ospiti suddivisi in 8 stanze equipaggiate con 22 letti a castello. All’indomani della visita, ricorda l’associazione, è subito partito un grosso lavoro (che è tutt’ora in corso) per cercare di ridurre il sovraffollamento e diminuire l’occupazione dell’orfanotrofio Fed. Due, in particolare, le direzioni verso cui si sono concentrati gli sforzi: l’uscita delle ragazze e dei ragazzi più grandi dall’orfanotrofio con l’avvio dei foyers di autonomia e i percorsi di formazione professionale; la riunificazione dei minori con le famiglie d’origine, anche allargate.
La prima azione si è concretizzata con l’uscita di 16 ragazzi dal centro Fed per andare a vivere nelle due casette per l’autonomia approntate non lontano, dove hanno iniziato il loro percorso di reinserimento in società, sempre monitorati da Aibi e i professionisti dell’orfanotrofio Fed. Nei prossimi mesi ci saranno altri 15 ragazzi e ragazze che usciranno dall’Istituto Fed alla conclusione dei percorsi di formazione professionale che stanno seguendo.
La seconda azione si è invece concretizzata con la riunificazione di 59 bambini con le loro famiglie di origine: 33 minori sono beneficiari diretti dell’azione del progetto Cai nella Repubblica Democratica del Congo, “Dal nostro cuore a quello dell’Africa”, e le famiglie hanno ricevuto un kit Agr per rinforzare le loro attività economiche e hanno potuto partecipare ad appositi incontri formativi. Altri 26 bambini sono stati riunificati per iniziativa del centro Fed, grazie in particolare alle sensibilizzazioni e formazioni svolte dall’assistente sociale e dallo psicologo di progetto.
Una volta effettuati i reinserimenti in famiglia, il lavoro prosegue attraverso follow-up che valutino i risultati ed evitino il rischio di un secondo abbandono.
Grazie a queste azioni, nonostante l’occupazione del centro Fed e dei dormitori rimanga difficile, si intravede un primo miglioramento. “Oggi sono 101 gli ospiti presenti in orfanotrofio, con una diminuzione, quindi, del 43% rispetto alla fine del 2021. Le stanze in uso sono diventante 7 e sono equipaggiate con 21 letti a castello”, precisa Aibi.
Un altro importante risultato, conseguenza della riduzione del numero di ospiti, è “la lotta contro le parassitosi: meno affollamento, infatti, significa diminuire il rischio di contagio e poter seguire meglio le cure necessarie. Questo, in azione combinata con la disinfezione e il deparassitaggio, ha permesso di debellare la scabbia all’interno dell’istituto”.
Un grande “grazie” per tutti questi risultati ottenuti deve andare, conclude Aibi, a tutti i sostenitori del progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio in Congo”.