“Il 65% delle famiglie italiane valuta il proprio reddito inadeguato per far fronte alle necessità primarie, quali la spesa, l’affitto, il mutuo”. È quanto emerge dall’ascolto delle famiglie italiane messe in campo da “Nomisma Spazio sociale”, coordinato dall’economista Marco Marcatili e dal sociologo Massimiliano Colombi, il primo contributo di Nomisma verso la costruzione di uno spazio da abitare insieme con diversi soggetti sociali protagonisti e responsabili nelle comunità. Con “Sguardi famigliari”, Nomisma avvia un lavoro ricorsivo di ascolto, analisi e approfondimento che contribuisce insieme ad altri soggetti già consolidati del mondo della ricerca sociale, del lavoro sociale e della solidarietà organizzata, a costruire uno sguardo più prossimo alla vita quotidiana.
Il primo esito di questa attività ha già delineato il profilo di quelle che sono state definite “famiglie equilibriste”, cioè famiglie costantemente alla ricerca di un equilibrio dinamico tra un contesto socio-economico turbolento, che produce forti impatti sugli equilibri delle famiglie, e transizioni famigliari sempre più complesse ed esposte a condizioni di vulnerabilità. Il campione intervistato ha evidenziato 5 tipologie di nuclei famigliari: le famiglie unipersonali “under 70”; le famiglie unipersonali “over 70”; le famiglie con figli; le famiglie con persone non autosufficienti; e infine le famiglie sandwich, cioè quelle famiglie o quegli adulti che, per posizione generazionale, ogni giorno si prendono cura allo stesso tempo dei figli e dei genitori.
Ciò che accomuna tutte le categorie sono le sfide che impegnano le famiglie a compiere dei veri e propri equilibrismi tra varie dimensioni che per loro natura interagiscono tra loro, aumentando notevolmente il grado di complessità: la dimensione economica e finanziaria, quella lavorativa, quella della cura delle persone fragili e quella delle relazioni che chiamano in causa la dimensione psico-sociale ed educativa.
In particolare, le “famiglie sandwich” sono la categoria più sensibile alle difficoltà economich: il 74% si trova in condizioni di disagio economico, di cui il 41% anche a causa di una diminuzione del reddito complessivo percepito dalla famiglia nell’ultimo anno.
Il 72% delle famiglie con almeno un componente non autosufficiente giudica il proprio reddito inadeguato, di cui un 7% dichiara addirittura di avere un reddito gravemente insufficiente.
Tra le cause che concorrono all’inadeguatezza del reddito famigliare, emergono tre questioni focali: il disallineamento tra il reddito e il costo della vita (65%), le difficoltà lavorative (sia quelle causate dalla pandemia, sia quelle non causate dall’emergenza sanitaria, entrambe pari al 9%) e le spese elevate non legate alla casa (8%).