È morto all’età di 91 anni Mikhail Gorbaciov, “il primo presidente dell’Unione sovietica”, come lo definisce l’agenzia russa Tass. Aveva 91 anni e si è spento nella serata di ieri al Central Clinical Hospital di Mosca, il cosiddetto Ospedale del Cremlino, dopo una lunga malattia. Nato il 2 marzo 1931, laureato in legge, nel 1952 era entrato nel partito comunista di cui nel 1985 fu eletto segretario generale del Comitato centrale. Eletto presidente dell’Unione sovietica il 15 marzo 1990, si dimise il 25 dicembre 1991. L’agenzia russa lo definisce come colui che “ha promosso la glasnost – una politica di discussione aperta su questioni politiche e sociali – e la perestrojka, una politica di riforme politiche ed economiche”. Nel 1990 Gorbaciov aveva vinto il Premio Nobel per la pace.
Immediata e corale la reazione dei leader politici di tutto il mondo che in queste ore stanno esprimendo il proprio cordoglio per la morte dello statista russo. Per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Gorbaciov “era un leader fidato e rispettato. Ha svolto un ruolo cruciale per porre fine alla Guerra fredda e far cadere la Cortina di ferro. Ha aperto la strada a un’Europa libera”. Il presidente francese Emmanuel Macron lo definisce “un uomo di pace le cui scelte hanno aperto la strada alla libertà per i russi. Il suo impegno per la pace in Europa ha cambiato la nostra storia comune”. Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, “è stato uno statista unico nel suo genere che ha cambiato il corso della storia”. “Il mondo ha perso un imponente leader globale, un multilateralista impegnato e un instancabile sostenitore della pace”.