“Uno dei capolavori di Dio, che ci insegna che la misericordia fa la differenza”. Così il card. Sean Patrick O’ Malley, arcivescovo di Boston e membro del Consiglio dei cardinali, ha definito Madre Teresa. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del film “Mother Teresa: no Greater Love”, prodotto dai Cavalieri di Colombo in collaborazione con le Missionarie della Carità in occasione del XXV anniversario della morte della santa, che ricorre il 5 settembre, O’ Malley ha raccontato diversi aneddoti personali riferiti ai suoi incontri con Madre Teresa: “Quando prendeva la parola quella piccola suora vestita con il sari – ha testimoniato – ci rendevamo conto che eravamo alla presenza di Dio. Mostrare il volto misericordioso di Dio è stato lo scopo della sua vita. Solo se la gente si sente amata crederà al nostro messaggio, e il volto di Dio si vede nei poveri e nei sofferenti”. “Un film completo, che parte da Skopje per percorrere tutte le tappe della vita della santa e mostrare l’opera che le sue suore compiono nei cinque continenti”: così mons. Brian Kolodiejchuk, postulatore della Causa di canonizzazione, ha definito la pellicola, che sarà distribuita in oltre 900 sale negli Stati Uniti e in Canada il 3 e 4 ottobre prossimi. “Far conoscere la figura di Madre Teresa ai giovani, che ne hanno un disperato bisogno, perché possa ispirare una nuova generazione”. E’ questo l’obiettivo principale del film, ha spiegato il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, Patrick Kelly, che ne ha donato una copia a Papa Francesco nel corso dell’udienza generale di oggi, prima dell’anteprima di questo pomeriggio in Filmoteca Vaticana. Il Santo Padre, a sua volta, ha mandato un messaggio al Cavaliere Supremo ringraziandolo per questa iniziativa, “che può aiutare, in maniera creativa, a rendere accessibile lo zelo per l’evangelizzazione specialmente tra le nuove generazioni”. “Siamo felici di vedere sullo schermo quello che Dio ha fatto con la Madre, e quello che noi continuiamo a fare per seguire il suo insegnamento”, ha dichiarato suor M. Miryam Thérèse, superiora regionale delle Missionarie della Carità: “La Madre era convinta che senza Dio non si potesse far nulla. Era aperta all’amore di Dio e la sua vita non è stata altro che portare amore col servizio ai poveri, per portare luce e speranza al mondo di oggi”.