Se ne va una delle “colonne” della Chiesa colombiana degli ultimi decenni. L’arcidiocesi di Tunja ha riferito che mons. Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo emerito di Tunja, ricoverato nella clinica Marly per problemi di salute (era malato da tempo), è morto all’età di 80 anni. Appresa la notizia, l’episcopato colombiano ha espresso la propria vicinanza al vescovo di Tunja, mons. Gabriel Ángel Villa Vahos, al clero, ai fedeli della diocesi e ai parenti del defunto.
La Conferenza episcopale (Cec) definisce il vescovo “un grande pastore che ha dato la sua vita al servizio della Chiesa colombiana e ha lavorato instancabilmente alla ricerca di vie di pace e riconciliazione nella nostra nazione”. La Chiesa colombiana riconosce con gratitudine la guida spirituale e morale di mons. Castro, il servizio reso alla Conferenza episcopale della Colombia durante i suoi due mandati come presidente di questa Istituzione e il suo impegno per la causa della pace, prestando i suoi buoni uffici come mediatore nel conflitto armato, che provoca ancora tanto dolore nel Paese”. Dopo studi di filosofia, teologia e psicologia e il noviziato trascorso in Italia, a Bedizzole, fu ordinato sacerdote a Roma, tra i missionari della Consolata, nel 1967. Nel 1986 Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo del vicariato apostolico di San Vicente-Puerto Leguízamo. A San Vicente del Caguán, roccaforte della guerriglia delle Farc, fu tra i primi, assieme ai missionari della sua congregazione, a elaborare progetti di coltivazioni alternative alla coca, conosciuti e sostenuti anche in Italia.
Dopo la nomina ad arcivescovo di Tunja (1998), si impegnò in vari servizi all’interno della Conferenza episcopale colombiana, della quale fu presidente dal 2005 al 2008 e poi, ancora, dal 2014 al 2017. In questo secondo mandato accompagnò, con saggezza e fiducia nella pace, i colloqui dell’Avana tra il Governo e le Farc, che sfociarono nell’accordo del 2016. Visse con sofferenza, pur preoccupato di non dividere la Chiesa e la società colombiana, la battuta d’arresto dello stesso accordo nel fallito plebiscito. Dal 2020 era arcivescovo emerito di Tunja.