La diocesi di Prato piange la scomparsa del vescovo emerito, mons. Gastone Simoni, che l’ha guidata per ben venti anni, dal 1992 al 2012. La morte, a 85 anni, è avvenuta ieri sera, alle 20,20, presso la Casa di cura di Villa Torrigiani, a Fiesole (Fi), città nella quale si era ritirato dopo aver lasciato per motivi di età la Chiesa pratese. Il presule era stato colpito da un ictus intorno alla metà di agosto e subito era risultata evidente l’irreversibilità della situazione. Il grave episodio era seguito ad un precedente ictus, dal quale si era – sebbene per poche settimane – parzialmente ripreso.
La notizia è stata data dal vescovo di Prato mons. Giovanni Nerbini ai sacerdoti della diocesi e si sta diffondendo, tramite i sociali e gli organi di informazione, tra i pratesi e fuori Prato.
“Simoni – si legge nella nota della diocesi di Prato – è stata una figura amata e popolarissima di pastore, stimata trasversalmente dai pratesi, credenti e non, come punto di riferimento morale autorevole in due decenni cruciali di profondi cambiamenti sociali. Per questo impegno, il Comune di Prato, al termine del suo mandato episcopale, volle insignirlo della cittadinanza onoraria, un riconoscimento concesso, nella storia della città, a pochissimi personaggi”.
“Instancabile tessitore di relazioni sociali e di iniziative di inclusione e di carità” – il “bene comune” è stato il faro costante del suo episcopato – “è stato una figura molto conosciuta a livello regionale e anche nazionale per il suo spessore spirituale e la sua statura culturale: è stato considerato uno dei massimi esperti della Dottrina sociale della Chiesa in Italia e, per il suo lungo impegno di animazione e di accompagnamento morale dei cattolici impegnati in politica – fondò la rivista e il movimento “Supplemento d’anima” – un apostolo del cattolicesimo sociale”.
“Unire la parola – a cominciare da quella della Sacra Scrittura – al pane spezzato”: è stata questa la cifra del suo ministero di prete e di vescovo. “Coscienza, spesso critica, della comunità pratese, la sua voce si è levata chiara per la difesa della vita come del lavoro, degli immigrati e contro lo sfruttamento, per i poveri e a favore degli imprenditori che investono e creano occupazione”, conclude la nota.
Ancora non sono stati stabiliti i tempi e le modalità della camera ardente e delle esequie, che verranno comunicati quanto prima.