Comunicazione: gli 80 anni di padre Lombardi. “Raccontare il bene è una missione”

“La prima cosa che ho imparato in base all’esperienza – e ci ho messo un po’, però, a impararla – è che comunicazione per una persona che vive nella fede e nella Chiesa è una partecipazione alla missione di evangelizzare, di comunicare che è proprio tra le prospettive in cui si può vedere l’intera realtà del mondo, della storia, del rapporto con Dio e fra gli uomini”. Padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Rartzinger, già direttore della Radio Vaticana e della Sala stampa della Santa Sede, traccia così un bilancio dei suoi 80 anni, in un’intervista concessa ad Alessandro Gisotti per Vatican news. “Se uno è chiamato a lavorare nel campo della comunicazione, è chiamato a collaborare – anche se in modi e compiti specifici – alla stessa natura della Chiesa e del rapporto tra Dio e l’umanità”, spiega il gesuita, che a proposito della spiritualità ignaziana aggiunge: “Sant’Ignazio parla del Signore come di uno che lavora: questo mi ha sempre molto colpito. Lui sta lavorando intorno a noi negli avvenimenti, nella storia, nelle persone e si tratta di conoscerlo, di vederlo, di riconoscerlo in questo suo lavoro e aiutare gli altri anche a vederlo, a capirlo e ad accoglierlo in questa sua presenza”. A proposito del suo lavoro a servizio di tre papi, Lombardi afferma: “con il tempo mi è sembrato veramente un grande dono, questa chiamata alla collaborazione, perché la missione che i papi svolgono è veramente una missione meravigliosa per il bene delle persone, dell’umanità, dei credenti. Io ho potuto collaborare, mettere un po’ tutte le mie forze per aiutare questa missione, nel senso specifico poi di aiutare a capire, di farla conoscere attraverso i nostri mezzi, le nostre vie di comunicazione. E’ stato un servizio per questo grande servizio dei Papi all’umanità e alla Chiesa. Questo mi ha sempre affascinato e sono stato molto grato di essere stato chiamato a questo tipo di lavoro”. Quella del giornalismo, osserva Lombardi interpellato su quali consigli dare ai giovani, è ”una bellissima professione, ma che va vissuta come vocazione: non solo come una carriera in cui sviluppare delle capacità tecniche, ma come una via attraverso cui uno aiuta le persone a incontrare gli altri, a stabilire una comunicazione che è comprensione, dialogo vicendevole. Una comunicazione che aiuta a conoscere la verità e non a ingannare gli altri; in cui si impara a mettere in rilievo anche gli aspetti positivi e non solo la drammaticità delle sofferenze o dei problemi posti dal male e dalle ingiustizie. Certamente questi vanno denunciati, ma è necessaria anche la capacità di fare vedere una presenza, spesso un po’ più nascosta ma ugualmente importante, del bene, dell’amore”. Ci vogliono “pazienza e concretezza”, suggerisce Lombardi, “per giorno, a comunicare bene anche dal punto di vista professionale. Non lasciarsi dominare dalle capacità tecnico-professionali, ma sapere che queste devono essere messe al servizio di qualcosa di grande e di bello per costruire insieme una società e una comunità ecclesiale civile degna”.

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