Dura condanna dei leader delle Chiese cristiane ucraine al sanguinoso attacco missilistico russo contro la stazione ferroviaria di Chaplyne, nella regione di Dnipropetrovsk. Nel video messaggio quotidiano diffuso ieri sera, S.B. Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, parla della “più grande tragedia provocata dagli aggressori russi, il più grande crimine”. “I razzi – aggiunge – hanno colpito la stazione dove, insieme alle persone a bordo, sono andati a fuoco cinque vagoni passeggeri. Questa mattina apprendiamo che 22 persone sono morte… e circa 50 sono rimaste ferite, tra cui bambini, adolescenti, donne, persone innocenti, vittime innocenti di questa crudele, ingiusta aggressione”. “Qualsiasi azione militare volta alla distruzione di intere città o regioni, insieme ai loro abitanti, è un crimine contro Dio e contro l’uomo stesso”, incalza il leader religioso. “È un crimine che va condannato con decisione e urgenza. Vediamo che questo crimine viene commesso ogni giorno nell’est e nel sud della nostra patria”. Di fronte a tanto orrore, l’arcivescovo maggiore di Kiev ricorda che, secondo l’insegnamento della Chiesa, “ogni Stato ha il diritto di possedere quei mezzi, armi comprese, che devono soddisfare la propria difesa in modo adeguato”. E aggiunge: “Oggi, quando la nostra Ucraina ha davvero bisogno delle misure necessarie, dei mezzi necessari, delle armi per la sua difesa, ha ovviamente il diritto di acquisirle e di riceverle”. Allo stesso tempo, però, “l’eccessivo accumulo delle armi e il loro commercio indiscriminato non possono essere giustificati da un punto di vista morale”. Condanna all’attacco missilistico di Chaplyne anche del metropolita Epifanio, capo della Chiesa autocefala ortodossa ucraina. In un tweet scrive: “Per 25 ucraini a Chaplyny, il Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina è stato l’ultimo della loro vita. Lo Stato terrorista russo ha ucciso ancora una volta persone innocenti, inclusi due bambini. Non solo il tiranno del Cremlino e i suoi sicari, ma anche gli ideologi della ‘pace russa’ saranno sottoposti a processo per questo. Il sangue degli ucraini è sulle loro mani!”.