“Come leader delle Chiese con una presenza in tutta l’isola siamo profondamente preoccupati per ciò che stiamo vedendo sul campo, con l’aumento dei prezzi dell’energia e del cibo che colpisce in modo sproporzionato i più vulnerabili”. È quanto esprimono in un comunicato congiunto i leader delle Chiese cristiane d’Irlanda. “La crisi in atto del costo della vita – scrivono – sta colpendo molte famiglie, in tutta l’isola d’Irlanda, ma in particolare quelle che erano già vulnerabili e vivevano in povertà. Le proiezioni per l’autunno indicano che la situazione sta peggiorando mentre troppe persone stanno già lottando per permettersi beni essenziali come cibo e carburante e corrono il reale pericolo di perdere la casa, la salute o la vita”. Nella Dichiarazione i leader delle Chiese cristiane si dicono “profondamente” preoccupati anche per la risposta che i governi di entrambe le giurisdizioni del Paese non stanno dando per soddisfare i bisogni immediati della popolazione, e per la mancanza di una “strategia a lungo termine”. “Vogliamo unire le nostre voci a quelle di molti altri – scrivono i leader cristiani -, chiedendo che venga fornito urgentemente un supporto più pratico attraverso iniziative dirette del governo in entrambe le giurisdizioni e anche tramite associazioni di beneficenza e comunità di base. Ciò deve andare di pari passo con una rifocalizzazione a lungo termine delle politiche del governo per fornire una giustizia sociale reale e significativa ed eliminare la povertà”. L’appello è firmato dal presidente del Consiglio irlandese delle Chiese, dal presidente della Conferenza episcopale irlandese, dal moderatore della Chiesa presbiteriana d’Irlanda e dal presidente della Chiesa metodista.