Aree interne: i vescovi si incontrano a Benevento per proseguire la riflessione

Ad un anno di distanza dal loro primo incontro, più di trenta vescovi si ritroveranno il 30 e 31 agosto a Benevento, presso il Centro “La Pace”, per approfondire la riflessione sulle “Aree interne”, ovvero su quelle zone del sud e del nord Italia in preda allo spopolamento, minacciate da un declino che sembra inarrestabile. “La metropolizzazione progressiva della popolazione italiana sta causando la lenta morte d’interi territori, con grave danno per tutto il Paese”, afferma mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, a cui si deve l’iniziativa del Convegno. Parteciperanno presuli provenienti da dodici Regioni: Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte. “Quando si registra l’abbandono di una parte del territorio – spiega l’arcivescovo – è la nazione intera a subirne detrimento, perché un territorio non presidiato dall’uomo sarà sottoposto a una pressione maggiore delle forze della natura, con il rischio di nuovi e accresciuti disastri ambientali, e non si potrà evitare la perdita di parte di quell’immenso patrimonio artistico-architettonico che fa dell’Italia intera un museo a cielo aperto”.

I lavori si apriranno il 30 agosto, alle 11, con l’introduzione di mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei. Alle 16, è prevista la relazione di mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, sul tema: “Una pastorale per le Aree interne: spunti di riflessione”. La mattinata del 31 agosto, dedicata come il pomeriggio del giorno precedente al confronto in gruppi e in plenaria, si concluderà con l’intervento del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. “C’è bisogno d’intelligenza politica e pastorale per ravvivare luoghi in cui la vita rischia di finire e dove – paradossalmente – essa può invece assumere una qualità superiore”, conclude mons. Accrocca per il quale “è qui, dove la vita non vuole morire, che si gioca il futuro della nazione ed è qui che il Vangelo deve essere annunciato a misura d’uomo e di territorio”.

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