Un progetto di accoglienza temporanea estiva, organizzato dalla Caritas, grazie al quale circa 200 minori ucraini sono ora in Italia, accolti da strutture diocesane in Lombardia e Toscana.
Stamattina, in loro rappresentanza – insieme al direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello – un gruppo parteciperà all’udienza generale di Papa Francesco e poi sarà guidato in una visita alla capitale.
“Caritas Italiana – spiega don Pagniello – ha proposto alle Caritas ucraine questa iniziativa che è stato possibile concretizzare grazie anche alle generose donazioni ricevute e ha individuato strutture disponibili per ospitare due gruppi di minori, insieme ai loro accompagnatori. Diverse associazioni, tra cui in particolare le Acli, stanno aiutando nell’animazione e famiglie e realtà locali si sono messe a disposizione per far trascorrere loro un periodo di serenità. Molti hanno perso genitori e familiari durante i recenti combattimenti, alcuni sono rimasti orfani, altri non hanno più notizie dei genitori al fronte. L’auspicio è che questa pur breve parentesi, grazie alla solidarietà sperimentata e alle parole del Santo Padre, possa alimentare speranze di pace”.
È solo una delle tante iniziative di accoglienza attivate in questi sei mesi di conflitto, grazie al coinvolgimento delle comunità locali.
Al 31 luglio sono 148 le diocesi che stanno accogliendo persone in fuga dall’Ucraina. In totale sono 13.721 le persone complessivamente accolte dalla rete ecclesiale, di cui 7.745 nel circuito Caritas. I minori sono in totale 6.211, di cui 231 sono non accompagnati.
Oltre a causare un numero crescente di profughi, la guerra in Ucraina continua purtroppo ad avere un impatto devastante anche sulle famiglie e in particolare sui bambini che restano nel loro Paese.
Caritas Ucraina e Caritas Spes, con il sostegno di Caritas Italiana e dell’intera rete Caritas, hanno aiutato finora più di 3,5 milioni di persone fornendo accoglienza e riparo, protezione, cibo e beni di prima necessità, acqua e servizi igienico-sanitari, assistenza medica. La rete Caritas è al lavoro anche nei paesi confinanti.