Infermieri della Polizia di Stato equiparati finalmente, dopo oltre 35 anni, ai colleghi del Servizio sanitario nazionale. Grazie ad un decreto del ministro dell’Interno del 21 luglio 2022, pubblicato sul Bollettino ufficiale del personale del ministero il 22 agosto, anche per gli infermieri della Polizia di Stato ora vale il profilo professionale del 1994 che finora non era operativo, ed era ancora in vigore un mansionario previsto dal precedente decreto del 1985 che la nuova norma abroga esplicitamente a far data dalla sua pubblicazione.
Lo riferisce in una nota, esprimendo “massima soddisfazione”, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Il decreto – si legge nella nota, “fa riferimento anche al rispetto del Codice deontologico e, oltre all’applicazione delle altre previsioni del profilo professionale, assegna all’infermiere la responsabilità nel funzionamento delle sale mediche, prevede la sua collaborazione all’attività delle commissioni mediche di selezione e di quelle per la verifica della permanenza dei requisiti psico-fisici di idoneità per il personale in servizio della Polizia di Stato e di altre amministrazioni dello Stato, nell’ambito delle specifiche competenze professionali e, tra l’altro, la sua partecipazione, anche ai servizi operativi quali quelli di soccorso, ordine e sicurezza pubblica, di prevenzione e contrasto di condotte illegali o illecite, svolti anche in collaborazione con altri settori dell’Amministrazione e garantisce l’assistenza sanitaria nelle attività addestrative/esercitative del personale”. “Il decreto è un ulteriore traguardo per gli infermieri della Polizia di Stato – commenta Maurizio Bellini, ispettore tecnico infermiere della Polizia di Stato, componente esperto del tavolo tecnico in seno alla Fnopi per il terzo settore – dopo quelli raggiunti nell’arco degli anni come l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Ordine professionale, la qualifica di partenza ovvero il riconoscimento all’ingresso in amministrazione da una ‘grado’ superiore per la categoria, la chiarezza dei titoli per l’esercizio e la denominazione di infermiere, l’incremento dell’organico che lentamente sta crescendo. Traguardi importantissimi e necessari – conclude – per affermare la specificità del lavoro infermieristico in in settori delicati e fuori dai contesti abituali e la necessità di restare al passo coi tempi che un moderno servizio sanitario non può dimenticare”.