La politica sbarca al Meeting di Rimini che oggi ha accolto i leader di partito impegnati nella campagna elettorale per il voto del 25 settembre. Al tradizionale incontro proposto dal Meeting, in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, hanno partecipato Luigi Di Maio, Capo politico di Impegno Civico; Enrico Letta, Segretario nazionale del Partito Democratico; Maurizio Lupi, Capo politico Noi Moderati, Presidente Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà; Giorgia Meloni, Presidente nazionale di Fratelli d’Italia; Ettore Rosato, Presidente nazionale di Italia Viva; Matteo Salvini, Segretario federale della Lega; Antonio Tajani, Vicepresidente di Forza Italia. Sussidiarietà, scuola, educazione e lavoro sono stati tra i principali temi trattati dai responsabili dei partiti, sollecitati da Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà e moderati da Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera. Grandi assenti Giuseppe Conte e Matteo Renzi mentre Calenda è atteso in fiera giovedì, in chiusura di Meeting. Sulla scuola i leader hanno evidenziato alcuni dei punti presenti nei loro programmi elettorali, dai libri di testo gratuiti fino alle superiori, all’Erasmus anche per gli studenti delle Secondarie, dall’allungamento dell’obbligo scolastico dall’asilo e fino ai 18 anni per arrivare a all’aumento consistente degli stipendi degli insegnanti nel giro di 5 anni, per adeguarli alle medie europee. A riguardo Letta ha chiesto a tutti l’impegno a favore di uno stipendio europeo mentre Meloni ha proposto un “sistema serissimo di borse di studio” e anche di “reintrodurre i voti nella scuola primaria e valorizzare l’esame di maturità”. Per Salvini è necessario pensare a rendere detraibili i libri di testo “alle medie e alle superiori” per venire incontro ai bisogni delle famiglie gravate dalla crisi. Al centro del dibattito anche la scuola paritaria. Lupi ha ribadito che “la scuola paritaria offre un servizio pubblico per questo va difesa” e che “la prima battaglia è per la libertà dell’educazione: la scuola ha il compito fondamentale di educare e formare una persona per questo la libertà di educazione è il cuore per raggiungere questo obiettivo”. Il leader di Noi Moderati ha parlato anche di famiglia e natalità: se spendiamo l’1% del nostro Pil per famiglia e natalità e la media Ue è dell’1,8% vuol dire che qualcosa non va. Si tratta di usare meglio le risorse decidendo le priorità”. A Lupi ha fatto eco Tajani. Per il coordinatore di Forza Italia “serve un bonus, troppe scuole non statali stanno chiudendo perché strangolate da una politica a loro contraria. Esiste il diritto di educare da cristiani i nostri figli”. Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ha ribadito il rispetto del principio costituzionale della sussidiarietà soprattutto quando si parla di sistema scolastico e sanitario. “Senza il nostro sistema di sussidiarietà – ha osservato – il sistema scolastico e sanitario non funzionerebbero. Non sarebbero adeguati alle sfide che abbiamo. Su questo prendiamo un impegno: c’è una spina dorsale in Italia che è il terzo settore e su questo facciamo investimenti”. I responsabili di partito si sono poi confrontati, senza interruzioni e accavallamenti di voci, anche sulla guerra in Ucraina, “una guerra mondiale da un punto di vista energetico e alimentare” secondo Di Maio, sul reddito di cittadinanza, “Lo Stato – ha detto Tajani – deve aiutare chi non può lavorare, e mettere chi può nelle condizioni di farlo. Nel reddito di cittadinanza è proprio il principio che è sbagliato”, di tetto europeo al prezzo del gas e di tasse, con il leghista Salvini che ha annunciato di voler alzare il tetto della flat tax da 65mila a 100mila euro per il lavoro autonomo e nell’arco dei 5 anni estenderlo a lavoratori dipendenti e famiglie, partendo dai redditi più bassi. Su tasse e lavoro si è vista una insolita convergenza di Letta e Meloni: entrambi hanno concordano sulla necessità di intervenire sul taglio delle tasse sul lavoro per aumentare i salari. La platea ha seguito con molta attenzione il dibattito e ha premiato Giorgia Meloni, alla sua prima apparizione al Meeting, con gli applausi più intensi. Sul podio anche Matteo Salvini ed Enrico Letta. Dietro Tajani, Di Maio e Rosato. Fuori concorso Lupi che ha ricevuto una vera ovazione, prevedibile, perché come detto da Fontana, “Maurizio gioca in casa”. Domani in fiera arriva Draghi. Il suo intervento è molto atteso. Il premier farà un bilancio dei suoi 18 mesi di Governo.