Numerose in tutto il mondo le reazioni all’arresto del vescovo di Matagalpa, mons. Rolando Álvarez. A livello ecclesiale spicca quella della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba, che in una nota esprimono grande preoccupazione per la situazione del Nicaragua. “Noi vescovi cattolici di Cuba, insieme ai nostri sacerdoti, diaconi, vita religiosa e fedeli, preghiamo e accompagniamo la Chiesa di Dio in Nicaragua con tutto il nostro affetto fraterno. Apprezziamo la testimonianza di fedeltà a Cristo e agli umili che offrite. La comunione che avete mantenuto in mezzo alle prove e la fiducia serena nel Signore risorto che state annunciando in queste ore di croce”. Lo si legge nella dichiarazione che è stata firmata da mons. Emilio Aranguren, vescovo di Holguin e presidente dell’episcopato cubano. Appelli alla liberazione di mons. Álvarez sono giunti dalla Conferenza episcopale del Perù e dall’arcivescovo di Panamá, mons. José Domingo Ulloa. Comunicati di vicinanza e invito alla preghiera anche dagli episcopati di Cile e Costa Rica. Solidarietà, attraverso Twitter, anche dall’arcivescovo di Madrid, il card. Carlos Osoro Sierra.
A livello politico, una dura condanna dell’arresto di mons. Álvarez e dei suoi collaboratori arriva dal segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani, Luis Almagro, che “esige” l’immediata liberazione degli arrestati e dei prigionieri politici in Nicaragua.