“Occorre avere il coraggio di cambiare le cose per promuovere la cultura della non violenza. Create ponti qui in Italia tra le comunità russe e ucraine presenti”. È l’appello all’Italia lanciato oggi dal Meeting di Rimini (20-25 agosto) dal card. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Intervenendo alla prima tavola rotonda del Meeting, insieme con il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, e l’arcivescovo di Mosca, mons. Paolo Pezzi, il cardinale ha ribadito che “la vera pace si conquista con parole che danno perdono, mentre oggi il nostro linguaggio è pieno di parole di violenza e di odio. Ci vuole un lessico privo di odio. La violenza genera violenza. Bisogna uscire dalla logica di guerra che vuole risolvere tutto con le armi. Non abbiamo ancora imparato nulla delle lezioni di Hiroshima e Nagasaki”. Il porporato ha ricordato l’impegno nel campo del dialogo della piattaforma interreligiosa del Centrafrica, “l’unico organismo che gode di una certa credibilità”, capace di fare intravedere “una convivenza possibile”, anche tra le diverse religioni. “Bisogna aiutare le varie comunità ad accettare le differenze. Questa piattaforma ha favorito la pace tra cristiani e musulmani”. “L’artigiano di pace è pronto a donarsi totalmente e con dedizione – ha concluso il cardinale –. Oggi abbiamo bisogno di un cambiamento. Siamo condannati a vivere insieme” e quindi anche “a scrivere una nuova pagina di storia, quella degli eroi di pace”.