La partenza ieri da Odessa della prima nave carica di grano ucraino rappresenta un “momento davvero speciale” per milioni di persone nel mondo anche se i russi continuano deliberatamente a distruggere il grano ucraino. È quanto afferma S.B. Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel video messaggio quotidiano diffuso ieri. “L’Ucraina non pensa solo a se stessa, ma pensa a come nutrire gli affamati del mondo intero”, dice l’arcivescovo maggiore di Kiev. “Oggi, il 1° agosto, la prima carovana del grano dovrebbe lasciare Odesa esportando il grano ucraino per sfamare gli affamati in diversi Paesi del mondo. Questo è un momento davvero speciale da cui dipende il destino di milioni di persone in diverse parti del mondo. Pertanto, preghiamo per il successo di questa nobile causa, soprattutto perché il nemico distrugge appositamente il grano. Nella sola regione di Zaporizhia, negli ultimi mesi 40.000 tonnellate di grano ucraino sono state deliberatamente distrutte dai russi. Ma il Signore Dio ci benedirà tutti. È Lui che ci dà il pane quotidiano, come lo chiediamo nella preghiera del ‘Padre nostro’. Ecco perché diciamo: ‘L’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega’”.
Oggi è partita da Odessa la prima nave carica di grano ucraino. pic.twitter.com/7tv3MADYBp
— UKR Emb to HOLY SEE (@UKRinVAT) August 1, 2022
Sua Beatitudine si dice poi particolarmente preoccupato per la situazione nella regione di Donetsk e di Kherson, ad est e sud del Paese. “Durante l’ultimo giorno e la notte scorsa, la terra ucraina ha tremato di nuovo e, purtroppo, è stato versato il sangue umano. Molte persone sono morte, molte altre sono rimaste ferite. Dalle informazioni, dalle notizie che riceviamo dal fronte, risulta che il nemico avanza costantemente nella regione di Donetsk. Sebbene senza un successo visibile. Un grande esercito si sta concentrando nel sud, nella regione di Kherson. La nostra città di Mykolaiv soffre per il secondo giorno consecutivo. Solo ieri, in un giorno, questa città ha subito 20 lanci di missili. La notte scorsa, ancora una volta la città del sud della nostra patria, la città sul Dnipro e sulla costa del Mar Nero, era in fiamme”.