Il Pontificale di San Lorenzo presieduto alle 11 da mons. Mario Meini, vescovo emerito di Fiesole, con l’ offerta del cero votivo, e il concerto di San Lorenzo, alle 21, con la consegna del Grfgone d’Oro 2021. Saranno questi, il 10 agosto in piazza Dante, i momenti salienti delle feste laurenziane, che ritornano a Grosseto dopo due anni di forzato stop a motivo delle restrizioni legate alla pandemia. La sera del 9 agosto – informa la diocesi – torna la processione del patrono della città e della diocesi di Grosseto, nel centro storico cittadino. La statua di san Lorenzo sarà collocata sul tradizionale carro trainato non da due, ma da quattro buoi maremmani, mentre la cinquecentesca campana, anch’essa collocata sul carro, batterà i suoi rintocchi per annunciare il passaggio del Santo. Ad aprire il corteo i butteri maremmani a cavallo e la Filarmonica Città di Grosseto. “Quest’anno la processione – spiega don Gian Paolo Marchetti, segretario del Capitolo della Cattedrale – sarà caratterizzata dalle meditazioni tratte sia dal messaggio di papa Francesco per la sesta Giornata mondiale dei poveri del prossimo 13 novembre e che ha per titolo: Gesù Cristo si è fatto povero per voi, parole tratte dalla lettera di Paolo ai Corinzi, con le quali dà fondamento al loro impegno di solidarietà verso i fratelli bisognosi. Il messaggio sarà alternato con la lettura della vita del nostro patrono”. Non cambia l’itinerario, che resta quello ormai collaudato: partenza dalla cattedrale alle ore 21, poi la statua del santo patrono attraverserà piazza Dante, strada Ricasoli, Porta Vecchia, piazza De Maria, via Battisti, via Bengasi, via Tripoli, via Oberdan, piazza Rosselli, via Fallaci, corso Carducci, per concludersi in piazza Duomo, da dove sarà impartita la benedizione sulla Città e sulla Diocesi con la reliquia del giovane martire. L’invito ai residenti e ai negozianti delle vie interessate è ad esporre alle finestre le bandiere o anche una luce in onore di san Lorenzo. A presiedere la processione sarà il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza Episcopale Toscana. “E’ il mio primo, vero san Lorenzo da vescovo di Grosseto”, osserva mons. Giovanni Roncari: “Lo scorso anno, infatti, le celebrazioni per il patrono furono caratterizzate proprio dal mio ingresso come nuovo pastore di questa porzione di Chiesa, unita nella persona del Vescovo, alla diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello. Gioisco, dunque, con i maremmani per questa festa che ritorna nelle sue tipiche espressioni anche esteriori, segno di un legame d’affetto verso questo giovane santo, martirizzato oltre 1700 anni fa, ma che non per questo è estraneo alla vita di oggi. Ieri come ora e come sempre abbiamo bisogno di testimoni coerenti, coraggiosi del Vangelo affinché, diceva don Tonino Bello, altro testimone del nostro tempo, il cristianesimo sia credibile”.