Nell’ultimo decennio in Italia sono aumentati di ben 12 volte gli eventi estremi climatici in estate con un balzo di oltre il 1000% tra nubifragi, bombe d’acqua, tornado, tempeste di vento, grandinate e ondate di calore. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in occasione dell’allerta meteo in cinque regioni per il maltempo. Siamo di fronte – spiega Coldiretti – a un impatto devastante dei cambiamenti climatici che provocano vittime e danni che in agricoltura superano già i 6 miliardi di euro nel 2022, pari al 10% della produzione nazionale. Le ultime ondate di maltempo con nubifragi, trombe d’aria, grandinate si sono abbattute su terreni secchi che – evidenzia Coldiretti – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 Comuni su 10 in Italia (il 91,3% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico secondo dati Ispra
Cambiamenti climatici che – evidenzia la Coldiretti – provocano danni perché colpiscono un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono. Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni: con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale.
È evidente in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima in Italia tanto che – sottolinea la Coldiretti – a giugno si è registrata una temperatura superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media, su valori vicini al massimo segnato nel 2003 mentre a luglio la colonnina è stata più alta di +2,26 gradi la media, inferiore solo al 2005, su dati Isac Cnr, che effettua rilevazioni in Italia dal 1800.
Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo sono necessari – continua Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve.
“Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare”, afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini.