“La dolce e antica immagine della Madonna della Rotonda mi ha accolto nel giorno della mia consacrazione episcopale e al suo sguardo ieratico e pieno di amore mi sono affidato. Oggi nei primi vespri del giorno della sua festa vorrei affidare alla Madonna della Rotonda la nostra città e l’intera diocesi di Albano”. Con queste parole il vescovo di Albano, mons. Vincenzo Viva, ha introdotto la sua omelia, nei giorni scorsi, nella messa in onore della Madonna della Rotonda, le cui celebrazioni nell’omonimo santuario diocesano hanno coinvolto la comunità di Albano Laziale.
“La pagina del Vangelo di Giovanni che abbiamo appena proclamato – ha detto mons. Viva – ci aiuta a contemplare ancora meglio questa antica immagine nella quale la Vergine indica con la mano verso Gesù, quasi ad invitarci a seguire suo Figlio come via per la nostra vera felicità. Anche noi oggi sembriamo aver terminato il nostro vino, se guardiamo con lucidità al momento storico che stiamo vivendo. Anche per noi quindi, come nella festa di Cana, il vino è venuto meno e abbiamo motivi di tristezza e scoraggiamento. La Madre di Gesù però ci indica una via, ci invita ad obbedire a suo Figlio. Non perché Gesù è un mago o un salvatore politico, ma perché Lui è via, verità e vita, che ha il potere di mettere ordine anzitutto nel cuore di chi lo accoglie con umiltà e fiducia. Il miglioramento della società e il vero progresso del mondo nascono da persone che hanno un cuore rinnovato, nascono da una salute spirituale e interiore, da un’armonia con noi stessi, con il prossimo e con il creato che solo lo Spirito Santo ci può dare in pienezza. Ecco allora lo scopo del miracolo di Gesù a Cana: siamo invitato a farci discepoli del Vangelo. Siamo invitati a credere, approfondire la fede e tradurla in concretezza di vita”.
Al termine della celebrazione, il vescovo ha assistito al concerto dei giovani sassofonisti di Ensemble Hot to Sax, sul sagrato del santuario diocesano dedicato alla Madonna della Rotonda.
L’origine di questa festa, ad Albano Laziale, si fa risalire all’XI secolo, al momento della prima consacrazione del santuario a luogo di culto cristiano, tuttavia, fu solo dopo l’epidemia di colera del 1867 che venne stabilito come giorno festivo dedicato alla Madonna della Rotonda la prima domenica di agosto.