Ecumenismo: Morandini (Sae), “nell’ascolto reciproco e nel discernimento si coglie la voce dello Spirito che risuona nei gemiti”

(Foto: Laura Caffagnini)

“Nell’ascolto reciproco e nel discernimento di quanto inteso si coglie la voce dello Spirito che risuona nei gemiti”: lo ha detto il teologo Simone Morandini, membro del Comitato esecutivo del Sae, nelle conclusioni della 58ª Sessione di formazione ecumenica promossa dal Sae ad Assisi, dal 24 al 30 luglio. Nella “voce dello Spirito” il teologo ha intravisto i segni di una speranza, segni che giungono su vie ed in forma talvolta inattese e che alla luce del Vangelo sono luce per le vite dei credenti. La speranza, ha continuato Morandini, “è una realtà che si coltiva al plurale, è una dinamica comunitaria, ecclesiale. La si coglie e la si esprime insieme, nell’attenzione rispettosa alle esigenze le une degli altri, ai rispettivi stili di pensiero, di celebrazione, di vita”. Un’altra scoperta fatta alla Sessione è stata l’importanza di un paradigma intergenerazionale: “Essere tutti assieme discepoli e maestri, assumere una postura di apprendimento reciproca, essere cercatori di speranza insieme. Questa prospettiva richiede di fare un cambio di passo e nello stesso tempo di custodire i doni ricevuti dalle generazioni e dalle tradizioni precedenti”. La Sessione, la prima organizzata dal nuovo comitato esecutivo di cui fa parte la neo presidente, la valdese Erica Sfredda, ha ottenuto nell’assemblea finale dei partecipanti riscontri e commenti positivi. È stato sottolineato in particolare il clima di fraternità, l’orizzontalità delle relazioni, l’informalità, la bellezza della condivisione di preghiere delle diverse tradizioni. L’assemblea ha anche mostrato la vivacità del laboratorio dei bambini e delle bambine che hanno raccontato con parole e cartelloni le loro modalità di svolgimento del tema della sessione.

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