Il centro Caritas della diocesi di Udine ha pubblicato il suo primo bilancio sociale, dalle cui pagine si evidenzia la richiesta di un impegno maggiore per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, non con singoli interventi e sussidi, ma attraverso un approccio multidimensionale che metta insieme aiuto economico, formazione di base e professionale, consulenza e accompagnamento psicologico e legale, supporto alla famiglia e alla sua integrazione culturale. “Abbiamo consolidato il lavoro di rete con le altre realtà associative nella consapevolezza che i servizi, anche se adeguati e professionalmente qualificati, non sono in grado di offrire una soluzione duratura alle persone già in difficoltà a gestire la propria vita lavorativa, relazionale, civile e a partecipare alla costruzione della società. Il consolidamento della rete dei Servizi pubblici e del Terzo settore fa parte della nostra visione del lavoro sociale e crediamo sia vincente per far emergere dalla marginalità e dalla semplice elargizione di prestazioni, le persone che incontriamo nelle richieste e nei bisogni nascosti e/o riconosciuti”. Sono queste le parole di don Luigi Gloazzo, direttore della Caritas di Udine, che guarda al futuro dell’assistenza dopo la pandemia di Covid19 che ha contribuito a creare nuove povertà e nuovi bisogni, mettendo in difficoltà gli stessi operatori e volontari, chiamati anche a sostituire temporaneamente i colleghi colpiti dalla pandemia.