“Per quanto sia triste, date le circostanze, è chiaramente nell’interesse del futuro della comunità che ora io lasci il mio incarico”. Così ha scritto nelle scorse ore su Twitter il rabbino capo di Mosca Pinchas Goldschmidt, rendendo nota la decisione di lasciare definitivamente la responsabilità della comunità ebraica a Mosca. Goldschmidt si era sentito costretto a lasciare la Russia dopo le sue chiare posizioni contro la guerra, come egli stesso ora spiega: “Mentre la terribile guerra contro l’Ucraina si svolgeva negli ultimi mesi, non potevo rimanere in silenzio e, vedendo così tanta sofferenza umana, sono andato ad assistere i rifugiati nell’Europa orientale e ho parlato contro la guerra”. Era stata la giornalista Avital Chizhik-Goldschmidt, nuora del rabbino capo, a darne notizia a inizio giugno, ma il rabbino e la moglie avevano lasciato la Russia pochissime settimane dopo l’attacco Russo all’Ucraina. Pinchas Goldschmidt ringrazia Dio “per il fatto che mia moglie Dara ed io abbiamo avuto l’opportunità di prendere parte alla rinascita storica dell’ebraismo russo negli ultimi 33 anni dalla caduta dell’Unione Sovietica”. E aggiunge: “Abbiamo fatto del nostro meglio per creare e costruire la comunità durante i tumultuosi anni ’90 e in una Russia sempre più autoritaria sotto l’attuale presidente”. Nonostante sia stato rieletto alla carica di rabbino capo il mese scorso, riferisce Goldschmidt, “è diventato chiaro che la comunità ebraica di Mosca sarebbe stata messa in pericolo dal fatto che fossi rimasto al mio posto”. Ma assicura: “In qualità di presidente della Conferenza dei rabbini europei, continuerò a servire i rabbini e le comunità d’Europa, inclusa la comunità di Mosca, al meglio delle mie capacità”.